(EchO) «Witnesses» (2022)

(echo) «Witnesses» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
29.04.2023

Band:
(EchO)

Titolo:
Witnesses

Nazione:
Italia

Formazione:
- Fabio Urietti :: Voice;
- Simone Saccheri :: Guitars & Keys;
- Mauro Ragnoli :: Guitars;
- Agostino Bellini :: Bass;

Genere:
Atmospheric Doom / Death Metal

Durata:
53' 16"

Formato:
CD

Data di Uscita:
25.11.2022

Etichetta:
Black Lion Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
Qabar - Extreme Music PR

Recensione

Dopo il lungo e forzato stop imposto dalla pandemia che in ogni caso non ha fermato mai lo spirito di tutti coloro che, come gli (EchO), hanno sperato di ritornare in azione in tutti i fronti sia musicale che lavorativo, sportivo e ovviamente vitale, la band forgia il quarto disco della propria carriera chiamato “Witnesses”, un disco carico di esperienza di ansia, paura e tensione per tutti coloro che possono dirsi sopravvissuti ad un evento catastrofico come quello accennato in apertura. Gli (EchO) 2022 tornano oggi con una formazione a quattro elementi dove in questo disco vede anche alla partecipazione di alcuni ospiti che apportano al meglio il proprio contributo. Nelle otto tracce di questo straordinario lavoro, probabilmente anche più coeso e maggiormente ricco di pathos rispetto al precedente, viene confermato l’indiscusso livello e grandiosità della band, oramai anche famosissima nel panorama internazionale; l’impronta doom goth death metal della band prende maggiore intensità soprattutto nella prima parte del disco grazie a pesanti riff e a malinconiche melodie sferzate da un growl di eccellente portata di tanto in tanto accompagnato dall’ex Draconian Heike Langhans in due brani di questo platter e da Alex Högbom (October). Stante la lunghezza media dei brani che spazia tra i sei e sette minuti, il lavoro non offre solamente un contesto monolitico ma piuttosto un qualcosa di molto atmosferico e variegato generato anche dallo straordinario apporto del synth oltre che di arpeggi capaci di offrire un micidiale effetto malinconico in sospensione tra realtà e incubo. Inutile procedere con la disamina dei singoli brani che vanno assimilati singolarmente proprio per percepirne, nella maniera più naturale possibile, quell’effetto magnetico che in maniera unica rilasciano. Se cercate difetti in questo disco faccio prima a dire che non esistono trattandosi di un lavoro di enorme portata in ogni contesto sia compositivo che emotivo.