Hortus Animae «Funeral Nation Mmxii» (2012)

Hortus Animae «Funeral Nation Mmxii» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2413

 

Band:
Hortus Animae
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Titolo:
Funeral Nation Mmxii

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Martyr Lucifer :: Bass, Vocals
Hypnos :: Guitars
Grom :: Drums
Amon 418 :: Guitars, Synthetizers

 

Genere:

 

Durata:
2h 36' 29"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tornano a farsi sentire i nostrani (e semisconosciuti) Hortus Animae, un gruppo riminese che non è certo debuttante in quanto attivo dal 1997, spesse volte avulso dai magazine e dalle webzine italiane, e arrivato a questa raccolta celebrativa in formato doppio cd che condensa ben 26 tracce in circa 156 minuti di musica, riproponendo per intero la loro discografia principale nel seguente ordine: terzo disco, primo (finora non pubblicato) e secondo. Un’opera dunque mastodontica ma già di per sé valevole di un’attenzione per l’allettante contenuto di musica e anche una veste grafica molto bella e affascinante (fatta da Niklas Sundin dei Dark Tranquillity) alla quale si somma, fortunatamente, una musica ben coinvolgente e strutturata. Già, perché il quartetto riminese sin dalle prime tracce di questa musica ci convince che ha classe.
La musica proposta dagli HA potrebbe a grandi linee essere definita symphonic extreme gothic metal, ovvero un tipo di metal con un’influenza gothic prevalente (soprattutto nei brani di “The blow”) e un rafforzamento della proposta musicale dato da diversi spunti sia black, sia death, sia thrash e puntate di chitarra solista davvero ammirevoli. Beninteso: questo vale solo per “The blow…”. L’evoluzione del songwriting degli HA è graduale ed è possibile sentirla nella maggiore componente black presente nel primo disco, “The melting idols”, e in particolare in brani come “Cruciatus tacitus” e “The bless of eternal bleeding”, anche se già da questo disco si possono sentire sonorità più sperimentatrici, che non disdegnano, nella lunga suite della title track, un inizio che ricorda molto i Sentenced del mai dimenticato “Down”, e più o meno lo stesso discorso si può fare per “Waltzing mephisto”, ovvero le otto canzoni conclusive, dove un black metal spesso violento viene affiancato da una tastiera sempre in tiro (caratteristica che si ascolta in praticamente tutti i brani) e da alcuni ammorbidimenti del sound interessanti e ben cesellati. Le influenze gothic, infine, si fanno prevalenti nel terzo (e qui messo in apertura) “The blow of furious winds”, dove si riscontrano facilmente influenze dei primi Crematory e dei Tristania in “the heartfelt murder” che ha un tiro molto da singolo, per non parlare di un altro brano da singolo, “The virgin whore”, talmente gotica e keyboard oriented da far ricordare perfino una versione più tipicamente metal dei Theatre des vampires. Altrove compare perfino lo spettro dei Therion, mentre le parti più black suonano molto romantiche, sullo stile dei Graveworm, senza disdegnare parti più death melodico di “Across the sea of pain”, rabbiosa e basata su un deciso mid tempo. Va notato inoltre, in chiusura di quest’album, un trio di medley davvero interessante, che mescola abbastanza bene delle canzoni di genere diverso per farle funzionare alla grande, come una strana versione di “Freezing moon” che contiene al suo interno anche “Tubular bells” di Mike Oldfield e “Terzo incontro” dei “Il balletto di bronzo”.
Insomma: tanta carne al fuoco, una musica valida e da scoprire, ed un prezzo conveniente vista la mole di lavoro proposta. Se siete appassionati dei generi menzionati, questa mistura di extreme metal sinfonico e atmosferico potrebbe senza problemi proprio fare al caso vostro. Gli Hortus Animae sono una band con originalità e talento, che ha l’unica sfiga, forse, di presentare una fusione tra dei generi musicali validissimi, ma che almeno in italia non hanno mai attecchito più di tanto e quel poco è territorio esclusivo di due bands estere black sinfoniche (lascio a voi immaginare quali). Non lasciate dunque che questa band finisca nel dimenticatoio e date una chance a questo disco!

Track by Track
  1. Furious winds – Locusts (Cd1 The blow of furious winds) 80
  2. The mud and the blood – Funeral Nation 80
  3. The heartfelt murder 85
  4. The virgin whore 85
  5. In adoration of the weeping skies 75
  6. Across the sea of pain 70
  7. Bible Black 75
  8. A gothic ghost – The death of all beauty 80
  9. Garden of fairies 85
  10. The Fairy Feller's Master-Stroke – Nevermore 70
  11. Windfall introducing summoning of the muse 75
  12. Freezing Moon including Terzo Incontro and Tubular Bells 75
  13. Luciferian Twilight (Cd2 The Melting Idols) 80
  14. The bless of eternal bleeding 80
  15. Cruciatus tacitus 85
  16. Spell and devotion (Impromptu Op. I) 70
  17. The Melting Idols (I-Prisoners of dusk, II- Beholding the death) 90
  18. Even death is useless 75
  19. untitled (Cd2 Waltzing mephisto) 60
  20. Enter 80
  21. A lifetime obscurity pt.I 60
  22. A lifetime obscurity pt.II 80
  23. Springtime deaths 80
  24. Souls of the cold wind 65
  25. Welcome to the godless 80
  26. A feeble light of hope 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
78

 

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