Dream Theater
25.10.2007
Band:
Dream Theater
Luogo dell'Evento:
Land Rover Arena
Città:
Bologna
Promoter:
Live In Italy .
Roadrunner Records
Autore:
Darth Ghisus»
Visualizzazioni:
2911
Live Report
L'uscita di un nuovo disco dei Dream Theater, così come il relativo tour, sono sempre eventi che non passano inosservati. Vuoi per la folta schiera di appassionati che da anni seguono fedelmente le gesta del virtuoso teatro dei sogni, vuoi per l'altrettanto nutrito gruppo di detrattori che li considera semplici fenomeni da baraccone privi di cuore e feeling, vuoi per i fan dei primi album che si sentono un po' traditi dal nuovo corso o vuoi per i nuovi appassionati della band, che l'hanno scoperta con dischi come Train Of Thought oppure Octavarium... Alla fine ci sono sempre un sacco di motivi per parlare di loro, nel bene o nel male.
Tanto per collocare il sottoscritto nelle categorie precedentemente menzionate: sono un grosso fan dei "primi" Dream Theater ("Images..." e "Awake" diciamo), che li ha apprezzati molto fino a "Six Degrees..." per poi smettere completamente di ascoltarli nel Periodo "Train Of Thought" (che pur essendo il disco più duro della loro carriera è secondo me il peggiore... Non è roba per loro a mio avviso...) e per poi riavvicinarvisi con l'ultimo album. (Octavarium è un po' nel limbo, ma devo ammettere che ultimamente ho cominciato ad ascoltarlo.) Questo tanto per capire "da che parte sto" ed avere una migliore lettura del Live report!
Esco dal lavoro prima del solito per recarmi alla Land Rover Arena per intervistare James La Brie. Bologna è martellata da una insistente quanto noiosa pioggia ed è, come purtroppo spesso accade, strangolata dal traffico dovuto a qualche dannata fiera. Aggiungiamo un simpatico guasto all'autobus ed ecco che, da un previsto anticipo di circa 40 minuti mi ritrovo a dover correre come un matto per arrivare puntuale all'appuntamento. Quello che è successo da questo punto in poi potete leggerlo nella cronaca dell'intervista sempre qui su MetalWave...
Arriviamo al concerto. Il palazzetto dello sport è quasi sold-out: il promoter della Live In Italy mi ha detto che sono rimasti solo pochi biglietti invenduti, che la data di Roma è già sold-out da tempo e che in generale le 5 (!) date in territorio italiano hanno venduto molto bene. Questo a dimostrazione che anche dopo più di 20 anni di carriera i Dream Theater sono amatissimi in Italia, anzi... A giudicare anche dalle vendite dell'ultimo disco, la loro fama è in ascesa. E qui scatta la prima considerazione sul pubblico accorso a questo evento: mentre osservo la gente prendere posizione noto che l'età media si è decisamente abbassata dall'ultima volta in cui vidi la band dal vivo (Tour di "Falling Into Infinity"). Moltissimi giovani e giovanissimi (alcuni dei quali talmente giovani da essere accompagnati dai genitori!). Da un lato questa cosa mi fa capire che il target della band è cambiato rispetto agli inizi (non è un caso la recente firma con Roadrunner, proficua per entrambe le parti a mio parere), dall'altro sebbene mi sorprenda e mi incuriosisca, questo fatto mi fa anche piacere: vedere dei giovanissimi "strappati" dai trend della musica-spazzatura e della musica usa e getta ed appassionati ad una band che (con gli inevitabili pro e contro) comunque suona musica di qualità, mi rasserena molto.
La Land Rover Arena è quasi stipata quando le prime note dell'introduzione dello show dei Symphony X echeggiano nell'aria. Il pubblico inizia a scaldarsi per poi lasciarsi andare all'entusiasmo quando la simpatica band fa il suo ingresso sul palco. Da dove mi trovo io il suono è un po' confuso e questa cosa, unitamente alla mia terrificante ignoranza per quanto riguarda questo gruppo, mi impedisce di poter esprimere un qualsiasi giudizio sulla loro esibizione. Posso solamente notare che sono moltissimi gli appassionati fra il pubblico, che si dimostra sin da subito molto partecipe e caldo. La band apprezza molto e il cantante fa più volte sfoggio della sua simpatia e della sua bravura nel coinvolgere la folla.
Dopo una pausa dovuta al cambio palco ecco le luci spegnersi, l'urlo della gente e l'inizio della prima data italiana del Chaos In Motion World Tour 2007. Ed è appunto la canzone "Constant Motion" l'opener. I suoni sono molto migliori rispetto a quelli dei Symphony X e l'esecuzione risulta perfetta e cristallina persino sugli spalti. La band è in gran forma e suona un live pressochè perfetto, sostenuto anche dalle bellissime immagini proiettate sul megaschermo alle spalle della band. Interessante e molto efficace il supporto visivo che da un po' di tempo a questa parte arricchisce le esibizioni dei Dream Theater, con anche simpatiche animazioni sullo stile Rush. Parlando delle prestazioni dei singoli musicisti, non si può far altro che restare incantati ed ammirati di fronte a tanta professionalità e tanto talento. Petrucci è la solita implacabile mitragliatrice che però (e una chiacchierata pre-concerto con un "collega" della rivista "Chitarre" ha avvalorato questa mia impressione) ultimamente riesce anche a limitarsi, concentrandosi sul feel, sul groove e sul lato più prettamente musicale tralasciando un po' di più quello esclusivamente tecnico (la cosiddetta "ginnastica" insomma!). Portnoy è sempre lui. Circondato dall'incredibile drumset (che per questo tour presenta i fusti in materiale plastico trasparente... Semplicemente orribile per i miei gusti!) ma comunque sempre al centro dell'attenzione con i suoi funambolismi e i suoi sempre più presenti cori. Il simpaticissimo Jordan Rudess lascia sempre a bocca aperta. Che dire... io credo che di tastieristi così ne nascano davvero pochi: impressionante. Mai avaro di note e di sorrisi, continua a ruotare in tutte le direzioni la sua tecnologicissima Kurtzweil con una calma surreale. Novità assoluta la sua incursione tra i compagni per eseguire un paio di pezzi con una tastiera portata a tracolla. Grandissimo!! Un John Myung imperturbabile (una specie di statua di sale) ma assolutamente perfetto e un ulteriormente appesantito (ancora??), ma davvero in gran forma vocale, James LaBrie completano la lineup. La scaletta è incentrata soprattutto sugli ultimi lavori della band, con qualche breve salto nel passato (come la sorprendente ed apprezzatissima "Surrounded"). Le due ore di spettacolo sono passate davvero in fretta e credo che ognuno dei presenti sia andato a casa con almeno un pezzo che avrebbe voluto ascoltare e che invece non è stato eseguito. Abbastanza normale quando si parla di un gruppo con una discografia molto consistente alle spalle e tanti anni di successi. Credo comunque che nessuno abbia lasciato il palazzetto scontento.
In conclusione, per quanto mi riguarda, ho visto una band in ottima salute, in netta ripresa (dopo lo scivolone post "Six Degrees...") per quanto riguarda il lato compositivo/creativo e lanciata verso una nuova fase della loro carriera che li vede finalmente sostenuti da un'etichetta che crede in loro e li promuove in maniera adeguata e che li vede aggiudicarsi una consistente fetta di pubblico giovane, bottino prezioso per gli anni a venire.
Come ho detto nell'intervista, questa band è come il vino buono. Più invecchia e più migliora. Se non altro dal punto di vista del mix di parti prog, heavy e melodiche che diviene sempre più musicale, fluido e naturale. Cosa davvero rara ed ardua all'interno di un genere che risulta spesso essere troppo... Cervellotico.
Del resto, se questi sono sulla cresta dell'onda da venti anni ci sarà un motivo, no?
SCALETTA:
01 - Intro
02 - Constant Motion
03 - Panic Attack
04 - Endless Sacrifice
05 - Dark Eternal Night
06 - Home
07 - Misunderstood
08 - Take The Time
09 - In The Presence Of Enemies
10 - Medley
(Trial Of Tears
Finally Free
Learning To Live
In The Name Of God
Octavarium)
Immagini della Serata
Recensione di Darth Ghisus Articolo letto 2911 volte.
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