Uriah Heep

Data dell'Evento:
09.11.2008

 

Band:
Uriah Heep

 

Luogo dell'Evento:
Rolling Stone

 

Città:
Milano (MI)

 

Promoter:
Live In Italy [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Live In Italy

 

Autore:
Clode»

 

Visualizzazioni:
2039

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione C'erano una volta gli Anni Settanta, e le radici di quella meravigliosa avventura chiamata metal. Inghilterra, un poker d'assi di band che avrebbero influenzato milioni di persone da quel momento in avanti: Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath, e loro, gli Uriah Heep. Nel mazzo, forse quelli più sottovalutati e meno riconosciuti, eppure band di incontestabile grandezza, i cui echi riverberano ancora quando si ascoltano Queen, Blind Guardian e molte altre band.
Difficile spiegare cosa questo concerto significasse per me; forse l'unica occasione di vedere all'opera un gruppo per il quale ho sempre provato un'irriducibile simpatia, che già avevo perso una volta, e che avrebbe sfoderato alcune canzoni veramente grandi, e grandi musicisti.

Così, eccomi sotto il palco del Rolling Stone in attesa degli Uriah Heep, unica band della serata (peccato, perchè all'estero erano in compagnia dei Thin Lizzy), e l'aspettativa tra il pubblico, giovani e meno giovani, è palpabile. Non c'è nulla da dire: quando i musicisti salgono on stage, dimostrano fin da subito di possedere un'energia e una classe invidiabili, che farebbero scomparire nel paragone molte band più giovani. Soprattutto, ed è ciò che più amo vedere a un concerto, gli Uriah Heep dimostrano un'intatta passione per la musica, e una grandissima voglia di divertire i fans e di divertirsi in prima persona.
Il cantante Bernie Shaw sarà forse sempre "il nuovo" in confronto allo storico e prematuramente scomparso David Byron, ma possiede una gran voce, personalità e carisma, e un'inesauribile simpatia e capacità di coinvolgere il pubblico; Mick Box alla chitarra sembra un hippie di vecchio stampo ed esalta la gente con il fluire delle note; più indietro ma non secondario, Phil Lanzon alle tastiere ricrea il tipico sound della band. Anche i caratteristici cori sono ben resi dal vivo, ed è difficile trovare un difetto a questa performance. Forse avrei voluto ascoltare anche la nota The Wizard, coverizzata anni fa dai Blind Guardian, e qualche altro classico sacrificato alla decisione di portare on stage l'intero nuovo album Wake the Sleeper; comprendo la felicità della band nel presentare una fatica in studio dopo dieci anni dal precedente Sonic Origami, ma è inevitabile che per il pubblico i momenti più emozionanti siano quelli dedicati a Gypsy, Look at Yourself, July morning, Easy Livin', e al gran finale con la splendida Lady in Black.
E ciò che resta nella memoria, alla fine, è una serata davvero emozionante di musica sincera e appassionata.

Testo di Aislinn
Foto di Clode

 

Immagini della Serata

 

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