ULFHEDNAR: il nuovo album ''Il Culto dell'Agonia''
La band black metal di Roma ULFHEDNAR è tornata! Il nuovo album "Il Culto dell'Agonia" uscirà il 6 giugno.
Il nuovo album manifesta l'evoluzione del sound dei blackster romani che si fa più duro e tagliente senza però rinnegare le forti influenze death e doom.
Per questo album la band infatti ha aggiunto una chitarra, il precedente bassista Matteo Rampazzo è passato alle chitarre ritmiche e a sostituirlo al basso Silvia Pistolesi.
L'album è stato registrato e mixato presso il Time Collapse Recording studio di Riccardo Studer.
Ecco alcune parole della band sul loro nuovo album:
"Siamo orgogliosi di annunciare l'uscita del nostro nuovo lavoro.
La composizione e la produzione di quest album ci ha visti impegnati dal 2020 ad oggi.
Ciò che vogliamo trasmettere con questo album può riassumersi come
una discesa nei meandri della ragione umana, volta a scovare i suoi elementi oscuri di sofferenza e devianza. Vogliamo raccontare
la sofferenza dell’animo umano, consacrandola come condizione unica e
immutabile.
Il titolo rappresenta il tentativo di dare dignità ad una
condizione così miserevole, ciò che per la massa è visto come motivo di vergogna: "soffro, quindi sono indegno", per noi diventa un “culto”, qualcosa a cui votarsi e portare alla luce.
Il nuovo album manifesta l'evoluzione del sound dei blackster romani che si fa più duro e tagliente senza però rinnegare le forti influenze death e doom.
Per questo album la band infatti ha aggiunto una chitarra, il precedente bassista Matteo Rampazzo è passato alle chitarre ritmiche e a sostituirlo al basso Silvia Pistolesi.
L'album è stato registrato e mixato presso il Time Collapse Recording studio di Riccardo Studer.
Ecco alcune parole della band sul loro nuovo album:
"Siamo orgogliosi di annunciare l'uscita del nostro nuovo lavoro.
La composizione e la produzione di quest album ci ha visti impegnati dal 2020 ad oggi.
Ciò che vogliamo trasmettere con questo album può riassumersi come
una discesa nei meandri della ragione umana, volta a scovare i suoi elementi oscuri di sofferenza e devianza. Vogliamo raccontare
la sofferenza dell’animo umano, consacrandola come condizione unica e
immutabile.
Il titolo rappresenta il tentativo di dare dignità ad una
condizione così miserevole, ciò che per la massa è visto come motivo di vergogna: "soffro, quindi sono indegno", per noi diventa un “culto”, qualcosa a cui votarsi e portare alla luce.
Inserita da: Jerico il 06.06.2022 - Letture: 722
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