8Fulstrike «Leave Yourself Behind» [2010]

8fulstrike «Leave Yourself Behind» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Tripp »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2256

 

Band:
8Fulstrike
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Titolo:
Leave Yourself Behind

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gluttony - vocals
Envy - vocals
Pride - bass
Sloth - drums
Wrath - guitars
Greed - guitars
Lust - synth, samples

 

Genere:

 

Durata:
45' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un intro dai tratti infernali e sinistri ci introduce alla mazzata sonora prodotta dagli 8Fulstrike. La band fa sul serio e spinge subito l’acceleratore a velocità folli. Il sound creato è un metal sicuramente di discreta fattura, equilibrato tra reminescenze anni ’90 e sonorità nu-metal decisamente più moderne.
L’aggressività è l’incazzatura del gruppo se la spadroneggiano in tutte le tracce e i colpi vengono assestati in maniera lucida direttamente nello stomaco. La line-up, costituita da ben 7 membri, è in linea con l’attuale tendenza delle band nu-metal moderne e costruisce traccia dopo traccia, un ibrido sonoro tra Slipknot, Mudvayne e Korn, innestando campionamenti e parti elettroniche in maniera adeguata. I due vocalist lavorano molto bene insieme duettando tra scream e parti growl. Le linee vocali create sono interessanti anche se l’ombra del caro buon vecchio Jonathan Davis, che continua a plasmare nel mondo i suoi figli illegittimi, è sicuramente ben presente.
Il riffing, il drumming sono decisi, cattivi e virulenti quanto basta per far scapocciare e delirare tutte le prime file ai loro concerti. Il groove della band c’è ed è veicolato perfettamente dalla buona produzione che pompa davvero di brutto. Il live, adrenalinico e devastante, deve essere una delle loro ami migliori. L’energia e la rabbia fluiscono davvero in maniera costante e sembrano implacabili. Quest’ultime non mancano davvero ai nostrani 8Fulstrike. Quello che invece manca secondo me in questo disco è una vera e propria vena creativa importante, una scintilla, un’ispirazione. Per carità le tracce sono ben fatte e i pattern sono ben messi e articolati, ma la creatività e la buona musica purtroppo non passano solo per questi lidi. Forse mancano le vere e proprie canzoni, manca la brillantezza, il carisma. Dopo la prima parte il disco stanca e la noia è dietro l’angolo. Una base importante c’è ma adesso bisogna mettere l’ingrediente speciale nella fucina degli 8Fulstrike per far esplodere davvero la miscela.

Track by Track
  1. Farewell 80
  2. I Don't Care 70
  3. Perseverance Field 70
  4. Pacman 75
  5. War 65
  6. The Sniper 80
  7. Queen Of Lies 65
  8. Requiem For A True Friend 55
  9. 8Fulstrike 65
  10. Alone 65
  11. Wake Up 60
  12. Black Idols 75
  13. Portrait Of A Dying Nation 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

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