Acid Brains «Maybe» [2012]

Acid Brains ĞMaybeğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Marie »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2508

 

Band:
Acid Brains
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Titolo:
Maybe

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Stefano Giambastiani :: Chitarra E Voce
Stefano Marchi :: Batteria
Alfredo Bechelli :: Chitarra
Antonio Amatulli :: Basso

 

Genere:

 

Durata:
38' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Acid Brains arrivano da Lucca con alle spalle una lunga carriera che parte dalle belle mura nel 1997 e vede una formazione stabile solo nel 2005 con Stefano Giambastiani alla voce e alla chitarra, Stefano Marchi alla batteria, Alfredo Bechelli alla chitarra e Antonio Amatulli al basso.
In questi quindici anni di attività assieme la band pubblica la bellezza di sette dischi, tre autoprodotti e quattro ufficiali e si ritrova a varcare i palchi nazionali con musicisti del calibro di Max Gazzè, Simple Mind piuttosto che Porno Riviste.
Lo stile degli Acid Brains è un melting pot alternative che spazia dallo stoner, al punk rock, sino al grunge ed in questo disco un velo pop decisamente piacevole. Ancor più piacevole è scoprire nella loro bio ufficiale che le radici del gruppo trovano ispirazione anche nelle meravigliose Hole di Courtney Love, raro e lodevole per una band maschile.
“Maybe”, ultimo disco in studio per gli Acid Brains, viene pubblicato nei caldi mesi del 2012, è composto da nove tracce di inediti, sei in inglese e tre in italiano e si avvale di una produzione ottima che vede gli stessi ragazzi affiancati in mix dal noto fonico toscano Gherardo Monti ed in mastering da Tommy Bianchi (Piero Pelù, Marlene Kuntz).
Il disco scorre piacevolmente, Stefano Giambastiani riesce a coinvolgere in atmosfere decisamente adolescenziali con un timbro vocale fresco e graffiante, e la sessione ritmica è praticamente perfetta per il genere proposto.
Brani come Go back home, Collapsed e Try Again nella sessione “inglese”, riportano davvero ad una Seattle più pulita, sorridente e pop.
Fremo è quello che dei brani in italiano invece si caratterizza di più con un basso ossessivo, una struttura piuttosto semplice ma che si rivela oscura, che incupisce un po' il disco ricordando un po' i vortici ossessivi di Krist Novoselic.
Gli Acid Brains sono da tenere d'occhio, soprattutto da chi si ostina a dire che la scena alternative italiana sia morta, sepolta o peggio ancora fotocopiata. Vi verrà dimostrato il contrario.

Track by Track
  1. All they want to go 70
  2. Go back home 75
  3. Collapsed 75
  4. Strong 70
  5. Enjoy 75
  6. Try again 75
  7. Io ero morto 60
  8. Fremo 65
  9. Dimentico (I Forget) 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
73

 

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