Acid Brains «Thirty Three» [2016]
Recensione
Nati nel 1997 a Lucca, i toscani Acid Brains ci presentano il loro ultimo disco “Thirthy three” che corona un’intensa attività di quasi venti anni. La loro discografia comprende 3 demo autoprodotti "a life around this" 2000, "very isolated" 2001 "new shit in my mind" 2002 e 5 dischi ufficiali: "The end of the show" (2004 u.d.u records) ,"Far away" (2006 u.d.u records, edizioni Fridge Italia, Goodfellas), "Do it better" (2009 Fridge records/Goodfellas), "Maybe" (2012 Red Cat records/Audioglobe) e il nuovo lavoro che conferma la collaborazione con Red Cat Records.
Il genere che ci propongono è principalmente New Wave ricco di influenze Rock, Stoner, Alternative e Punk, proposto in una produzione che prevede un doppio lato: Il “concept” del disco è di ascoltarlo come se fosse un vinile o una cassetta con il lato A in italiano e il lato B in inglese, come un doppio EP, espediente carino anche se il solo cambio lingua non trasmette uno stacco netto nei contenuti.
L’ascolto dell’album procede sempre in maniera abbastanza fluida, anche se fin dai primi ascolti si sente una certa assenza di dinamica e mancanza di elementi capaci di rimanere impressi; l’esecuzione generale è un po’ piatta senza particolare cura su arrangiamenti o variazioni che risultano troppo poco valorizzati.
L’assenza di vere e proprie hit (qui il cantato nella propria lingua potrebbe aiutare), di alti e bassi di interpretazione o di brani che rimangono impressi per un motivo particolare, rende questo CD difficile da assimilare, quindi anche da riascoltare.
Il tipo di produzione, con Mix da parte di Gherardo Monti (Larione 10, Decibel recording studio) e masterizzato da Tommy Bianchi (Diaframma, Marlene Kuntz etc) al “White sound mastering studio” mette in risalto più che altro l’indole Punk Rock della formazione, con esecuzioni dirette crude senza beneficiare troppo di un post elaborazioni di studio, per un risultato molto verace.
Sicuramente si tratta di un lavoro lontano dal mio genere, avrei apprezzato l’utilizzo di parti di synth o elettronica, soprattutto nel “Lato B” che avrebbe donato quel qualcosa in più che avrebbe aumentato la caratura del lavoro, valorizzando il cantato in italiano molto ricercato. Per gli amanti del genere.
Track by Track
- Make up your Mind 65
- Halloween 70
- Sometimes 70
- On the Borderline 65
- Answers 70
- Tu 60
- Mi Sorprendi 65
- All’Infinito 65
- Solido 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
65Recensione di Dust pubblicata il 03.03.2016. Articolo letto 2559 volte.
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