Adversor «The End Of Mankind» [2018]

Adversor «The End Of Mankind» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
14.03.2018

 

Visualizzazioni:
2049

 

Band:
Adversor
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Titolo:
The End Of Mankind

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Dado :: vocals, guitar;
- Jacopo Cardi :: drums;
- Filippo Parise :: lead guitar;
- Emanuele Alimonti :: bass;

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
35' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.03.2018

 

Etichetta:
Punishment 18 Records
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Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche
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Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Forti di un cantato quasi gemello a quello di Mille Petrozza, i vicentini Adversor presentano il loro secondo disco Thrash “The End Of Mankind” confermando con una discreta prova quelle che erano state le loro capacità con l’album d’esordio “Rise To Survive”. Riff che in qualche modo richiamano abbastanza l’old style anni ’90, fanno anche in questo disco la loro comparsa amalgamandosi con l’altrettanta capacità della band; i dieci brani offrono in ogni caso una accettabile personalità considerando appunto l’impronta significativa della voce che scoraggia non poco l’ascoltatore dal dirottare il contenuto del lavoro su correnti o su band diversa da quella tedesca. Indubbiamente l’aggressività non manca sia per la mattanza ritmica che per gli annessi riff che vanno a caratterizzare ogni singolo brano dove anche se i lead paiono più strutturati per generi non troppo thrash metal. L’ascolto determina alcuni accorgimenti che non trascurano la sussistenza nelle tracce che risultano diverse sì tra loro, ma spesso in alcuni passaggi appaiono forse un po’ troppo similari; interessanti risultano gli stacchi offerti anche da un elegante basso che armonizza al meglio il contenuto del disco. L’opener “Psychotripic Nightmare” dopo la sua introduzione, presenta subito i caratteristici tratti dell’aggressività sonora tipica di quel thrash metal di un tempo, così come si presenta anche la successiva “The Fall Of The Empire (We Must Unite)” dove ammirevole, al di là di una discreta esecuzione strutturale del brano, è ancora una volta il buon lavoro del basso; interessante e dall’apertura appena più oscura è “Ignoble Backmail” dove i blast beat non cessano un solo istante la propria aggressività facendo da base a passaggi tirati ma anche a contesti leggermente più moderati; apertura particolarmente oscura è offerta da “Eternal Damned” il cui arpeggio è un’anteprima per una nuova alternanza compositiva disposta tra andature tirate e accese da un velocissimo riff con stacchi moderati annessi; anche i conclusivi “Museum Of Suffering”, “The Cult Of Apocalypse” e “The End Of Manking” rimangono sostanzialmente dei concentrati di ingente cattiveria sonora, tirati all’ennesima potenza, con stacchi moderati e sviluppati su riff compatti e determinati. Il disco, pur essendo ben fatto sotto un profilo tecnico strutturale offre comunque una apprezzabile prova di abilità compositiva, ma pecca in sostanza di originalità per il richiamo in maniera sin troppo palese allo stile degli anni ’80 e ’90 oltre che per la presenza di ritmiche a volte sin troppo simili tra loro.

Track by Track
  1. Psychotropic Nightmare 65
  2. The Fall Of The Empire (We Must Unite) 65
  3. Evil Impulse 65
  4. Ignoble Blackmail 60
  5. On Death And Dying 60
  6. Poisoned Lymph 65
  7. Eternal Damned 65
  8. Museum Of Suffering 65
  9. The Cult Of Apocalypse 60
  10. The End Of Mankind 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 14.03.2018. Articolo letto 2049 volte.

 

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