Aeren «Breakthru» [2018]
Recensione
Una nuova band si affaccia nel panorama dell’underground nazionale e questa volta parliamo degli Aeren che hanno imposto il loro rock alternativo per questo disco d’esordio “Breakthru”, preceduto da un Ep nel 2015, in maniera semplice e senza troppi compromessi. La caratteristica principale del disco è indubbiamente la forte vena melodica che va a strutturarne la natura dall’inizio alla fine; i tredici brani proposti, all’interno dei quali non mancano mai synth ed effetti particolari, vanno a supporta la squillante voce della frontman con alternanze ritmiche mai troppo variegate nella forma. La band incentra il tutto su sonorità dirette di volta in volta a mutare la propria indole tra oscurità e vivacità proprio a decretare il nostro stato d’animo di fronte alle problematiche che quotidianamente ci troviamo ad affrontare. L’aspetto del disco, a cominciare da una produzione che in definitiva non dispiace, offre profili alternative ma spesso paiono anche propendere un po’ per qualche sdolcinatura di troppo, quasi ai limiti di un pop di matrice moderna. La carrellata dei brani ci presenta dinamiche più o meno accese a cominciare dall’opener “Time Flux” pregna di effetti ma dagli esiti soddisfacenti proprio come anche le successive “Wrong Reaction” e “Preachers” dove la voce appare forse appena un po’ troppo andare oltre per l’indole del lavoro e per le melodie oscuri e spiritate; un po’ più a varcare il territorio rock pop è invece “Shooting Star” elogiata per l’utilizzo degli effetti e poi per poco più. Carica e più divertente è invece “Breath Of Air” dove si combina al meglio la vena più alternative della band con l’uscita di una buona componente ritmica maggiormente accesa e coinvolgente; mentre forse la migliore del platter ricade su “Lightheartedness” dove il lato più aggressivo, sotto il profilo musicale, lascia ben trapelare le capacità di una band ad adattarsi al meglio per sorprendere l’ascoltatore. “Don’t Fall Apart” e “In The Well” rappresentano al meglio anche l’aspetto meno esuberante e maggiormente riflessivo sotto le grinfie di ritmiche in continuo mutamento tra un cambio ritmico e l’altro. Molto bella “Bad Weakness” tirata e divertente, impossibile da sottovalutare; conclude il disco in full version la già ascoltata “Breath Of Air”. Il disco lascia ben intendere i propositi di questa giovane band che indubbiamente ha ancora alcune cose da perfezionare per quanto attiene all’aspetto compositivo dei brani ma per il momento possiamo anche accontentarci così.
Track by Track
- Time Flux 70
- Wrong Reaction 65
- Preachers 65
- Shooting Star 65
- Prelude S.V.
- Breath Of Air 75
- Our Flaws 65
- Lightheartedness 75
- Don't Fall Apart 70
- In The Well 70
- No Way For Crying 65
- Bad Weakness (Video Edit) 70
- Breath Of Air [Full Version] 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
68Recensione di Wolverine pubblicata il 02.07.2018. Articolo letto 1951 volte.
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