Aevum «Multiverse» [2020]

Aevum «Multiverse» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
15.04.2020

 

Visualizzazioni:
1612

 

Band:
Aevum
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Titolo:
Multiverse

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
HYDRA: Voice;
LUCILLE: Voice;
LORD: Guitar;
EMANUEL: Guitar;
IAN: Samples;
RICHARD: Keyboards;
PAUL GREY HUNTER: Bass;
COZY: Drums

 

Genere:
Symphonic / Neoclassical / Theatrical

 

Durata:
55' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
27.03.2020

 

Etichetta:
DarkTunes MusicGroup
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Against PR
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Recensione

Gli Aevum tornano sulla scena con un’opera di ben tredici tracce in cui rischiamo di perderci in maniera inesorabile e vediamo il perché nel dettaglio.
The Pilgrim è un brano decisamente ricco: voce maschile e femminile che si alternano, si aggiunge uno screaming nel ritornello e si raggiunge una buona dose di energia.
Spark of life ha delle sonorità vicine al progressive, ma anche qui troviamo la collaborazione di più voci con toni e interpretazioni differenti, il risultato è un interessante contrasto su uno sfondo cupo e abbastanza veloce.
Con Tair e Black Honeymoon ho subito pensato ai Theatre of Tragedy di Liv Kristine: nella prima si sente la doppia cassa martellare, ma la cantante alleggerisce il tutto con la sua voce soave e operistica, senza dimenticare la parte maschile che crea un valido risultato.
The time machine è singolare: con il suo mood accattivante possiamo goderci lo spettacolo anche del suo video ufficiale il quale risulta essere piuttosto simpatico; Cold Spot è un bel progressive contagiato da elementi dark gothic, ritmato e melodico, potrebbe essere un ottimo singolo per promuovere il disco.
Ulas è un pò caotica, sicuramente imprevedibile; un brano più complesso e interessante è Hopeless, intrigante nella sua melodia.
Fraticide ha un suo potenziale, mi ha riportato indietro ai primi anni duemila in cui il gothic ha avuto un momento di splendore; purtroppo WWIII mi è parsa veramente troppo confusa, ci sono tanti elementi che non la rendono apprezzabile fino in fondo.
Seeds si avvicina più a un contesto black metal con sfumature oscure; The Garden of Mars è abbastanza complessa e imprevedibile: il suo inizio folk tradisce uno sviluppo gotico, intenso e potente nel quale la voce della cantante si destreggia nella sua versatilità da soprano e non.
Per concludere, Cessate ormai cessate, pezzo strumentale difficile da definire nel quali incontriamo suoni elettronici e aspetti, almeno nella prima metà, quasi ammiccanti alla musica classica.
Terminata questa prima e fugace analisi, possiamo tranquillamente affermare che gli Aevum si fanno riconoscere in ogni singolo minuto da loro suonato. Il loro stile è ricco, a tratti estremamente criptico, ma non si può dire che siano banali.
Se vogliamo, possiamo dire che fanno uno stile sinfonico contaminato da tanto gothic metal, dark, Doom e quanto altro, tuttavia Multiverse rappresenta un disco denso a tal punto da rendere quasi impossibile incatenarlo in un genere o in un altro.
Personalmente, li ho trovati piuttosto bravi, soprattutto Hydra e Lucille i quali donano linfa alla musica grazie alle loro voci in contrapposizione e alle loro peculiarità interpretative (se non addirittura di recitazione).
Per creare Multiverse la band ha di sicuro dovuto attingere a una serie di competenze e conoscenze di tutto livello quindi consiglio gli Aevum se siete degli ascoltatori attenti e curiosi, aperti alle novità e alla possibilità di essere stupiti per quasi un’ora di fila.

Track by Track
  1. The pilgrim 75
  2. Spark of life 75
  3. Tair 75
  4. Black honeymoon 75
  5. The time machine 75
  6. Cold spot 75
  7. Ulas 55
  8. Hopeless 75
  9. Fraticide 80
  10. WWIII 55
  11. Seeds 75
  12. The garden of mars 75
  13. Cessate ormai cessate S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
73

 

Recensione di reira pubblicata il 15.04.2020. Articolo letto 1612 volte.

 

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