Afterlife Symphony «Moment Between Lives» [2016]
Recensione
Il symphonic metal più armonico e magnetico, caratterizzato da venature symphonic black metal e impreziosito dal talento della soprano Anna Giusto: una Amy Lynn Lee degli Evanescence nostrana. I padovani Afterlife Symphony fanno centro con il loro secondo album “Moment Between Lives”, pubblicato nel settembre 2016 per l’etichetta Revalve Records (dopo “Symphony of Silence” del 2013). Un lavoro decisamente ben riuscito, sia dal punto di vista concettuale che tecnico. Il sound è meno aggressivo rispetto al symphonic metal degli Epica, uno dei gruppi ai quali gli Afterlife Symphony si ispirano. La band - fondata originariamente dal chitarrista Eddy Talpo, dal pianista e tastierista Stefano Tiso e dal bassista Nicolas Menarbin ai quali si sono aggiunti la cantante e il batterista Antonio Gobbato - ricalca maggiormente le orme dei Nightwish ma soprattutto degli Evanescence, per il pathos che i brani nel complesso riescono a suscitare. Si parte da “The Abyss”, un intro con riff di chitarre in puro stile symphonic metal: davvero bella nella costruzione, nel crescendo armonioso, aggressiva e dolce al contempo. “Under the Sleeping Tree”, invece, si distingue per la potenza e l’epicità conferita da un sapiente e versatile uso delle tastiere: ben amalgamate tra loro anche le parti di batteria e i riff di chitarra. In “My Existence to You” risultano invece in primo piano gli armoniosi acuti della cantante: molto magnetici e d’atmosfera, inoltre, gli assoli di chitarra. Un po’ più cupa ma sempre in linea con l’intero sound dell’album è “Broken Breath”, così come “Dreamer's Paradox” più epica e articolata. Lodevole è poi “Seventh”: molto suadente, epica ed affascinante nei riff di chitarra e ritmi a marcia e nell’uso della voce. Per non parlare, poi, di “Last Hope”, una bellissima song con voce, chitarra e tastiere minimal. Molto suggestiva e delicata. La song “Novembre”, inoltre, si divide in due parti: la prima eterea, la seconda epica, complessa ma sempre piena d’armonia. L’album degli Afterlife Symphony si chiude, infine, in bellezza con la curatissima e coinvolgente “Genesis of Eternity”.
Track by Track
- Half-Moon Night 80
- The Abyss 90
- Under the Sleeping Tree 85
- My Existence to You 85
- Broken Breath 80
- Dreamer's Paradox 80
- Seventh 85
- Last Hope 90
- Novembre (part I) 90
- Novembre (part II) 85
- Genesis of Eternity 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
82Recensione di Susie Ramone pubblicata il 21.11.2016. Articolo letto 2060 volte.
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