Althea «Memories Have No Name» [2017]

Althea «Memories Have No Name» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
19.02.2017

 

Visualizzazioni:
1938

 

Band:
Althea
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Titolo:
Memories Have No Name

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Dario Bortot :: Guitar;
- Fabrizio Zilio :: Bass;
- Marco Zambardi :: Key and Loops;
- Sergio Sampietro :: Drums;
- Alessio Accardo :: Vocal;

 

Genere:
Experimental Progressive Rock / Metal

 

Durata:
49' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un unico Ep precede questo full lenght d’esordio dei milanesi Althea intitolato “Memories Have No Name”, un particolarissimo concept su base metal progressive sperimentale composto da ben quattordici brani all’interno dei quali la band ama però spaziare prevalentemente su un rock prog offrendo le più inaspettate melodie in grado di rendere l’ascolto decisamente piacevole senza mezzi termini. Indubbiamente le melodie proposte si rilevano particolarmente emozionanti e toccanti; all’interno delle stesse non esistono eccessi o strafare ma solamente la voglia di emozionare essenzializzando il tutto con la giusta moderazione melodica mai priva di quella giusta dose di rock moderno; decisamente affabile nel platter la parte clen del cantato capace di sorprendere costantemente, mentre spesso si assaporano numerosissimi contesti elettronici generati dal synth. I brani come dicevamo, pur essendo numerosi, spesso risultano degli intermezzi che spezzano le particolari atmosfere che vengono a prendere il sopravvento per creare quella giusta atmosfera talvolta anche malinconica. Il sound e i contesti richiamano talvolta a qualche similitudine con i Dream Theater se si considerano i non troppo frequenti momenti dal sapore più aggressivo ma del tutto personalizzati e immancabilmente misti tra rock e metal; tra i brani vanno menzionati dopo l’intro, “Paralyzed”, dall’assetto pienamente progressive che lascia indubbiamente quel particolare sapore dinamico e singolare proprio della band; i vari brani maggiormente orientati tra melodico e acustico tra cui “A New Beginning”, “Intermediate p. 1 e p. 2”, “Memories have no Name” ed altri. Dinamico e funesto non poco “The Game” un brano moderno, esasperato al meglio per l’aggiunta del tanto caro progressive; ma ancora “Anything We’ll Ever”, a sua volta misto tra progressive ed elettronica offerta dal gioco di effetti del synth; infine, a concludere, la lenta ballata di “A Final Reflection” all’interno della quale, al di là della sdolcinata melodia è il buon clean a fare la differenza. Un disco particolare che riconosce l’indiscussa capacità della band di saper ben miscelare il progressive con contesti moderati e melodici offrendo un risultato singolare e controcorrente rispetto al generico a cui molto spesso siamo abituati.

Track by Track
  1. Regression From Regrets S.V.
  2. Paralyzed 75
  3. A New Beginning 70
  4. Revenge 70
  5. Drag me Now 65
  6. Halfway of me 70
  7. Intermediated part. 1 S.V.
  8. I Can't control my Mind 65
  9. Intermediated part. 2 S.V.
  10. Leave it For Tonight 70
  11. Memories have no name 65
  12. The Game 80
  13. Last Overwhelming Velvet Emotion (L.O.V.E.) 70
  14. Take Me As I Am 75
  15. Anything We'll Ever Be.1 75
  16. A Final Reflection 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 19.02.2017. Articolo letto 1938 volte.

 

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