An Autumn For Crippled Children «Everything» [2011]
An Autumn For Crippled Children
Titolo:
Everything
Nazione:
Belgio
Formazione:
Mxm - vocals, guitars, keyboards
Txt - bass
Cxc - drums
Genere:
Durata:
43' 47"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Grande periodo per le produzioni sonore rozze e brumose! Leva gli strati di chitarre ispide e riverberi abissali e un disco come “Everything” cambia forma; se si omettesse anche la stridula voce distorta stile depressive black metal ci troveremmo ad ascoltare un album di rock moderno, di quello decadente, dove il termine stesso indica emotività. Insomma quel genere che sta spiegando a decine di musicisti underground che si può unire il black metal allo shoegaze o allo slowcore traendone beneficio (prevalentemente danaroso, suppongo). Fino a poco fa era musica per nerd, gente che si sfascia su cervellotici arrangiamenti rallentati oppure su un uso invasato dell'effettistica a pedale; parliamoci chiaro: quasi nessuno riesce ad evocare lo spirito reale di quei fantastici fanatici del suono, al massimo ne recuperano le atmosfere nebbiose e piangenti, per rendere tutto molto emozionale e ben più accessibile, ma non è per forza un male. Nella mia più pura opinione avrei preferito che questo album fosse stato registrato in maniera più nitida, avrei voluto godere meglio della fredda batteria, dei romantici riff di chitarra, delle sontuose tastiere e del cantato gracchiante che vi si contrappone, ma non è così. Anche questo non è necessariamente un difetto, si tratta comunque di un album godibile a tutti gli effetti, forse un po' fuori stagione, a partire dalla copertina, più adatto alla stagione autunnale; con quelle atmosfere che odorano alla lontana dei Katatonia più vacui, nei riff di chitarra non distorta di “We All Fall” o nei momenti solenni di “Her Dress As A Poem, Her Death As The Night” dove si potrebbero persino chiamare in causa band del calibro dei Lycia, per via delle chitarre languide e delle algide tastiere luminose. Una serie ampia di paesaggi crepuscolari descritti in modo piuttosto genuino e anche, tutto sommato, abbastanza variopinti, come dimostra “I Am The Vail” un rock orecchiabile vicino alle ultime cose degli Anathema. Un concentrato di composizioni giocate su sentimenti sensibili e passionali, spesso molto coinvolgente, e che sa catturare l'attenzione in tempi piuttosto rapidi; un ottimo lavoro malgrado l'ampio numero di altri dischi simili nelle atmosfere e nelle intenzioni che escono in questi tempi.
Track by Track
- Forever Never Fails 70
- Formlessness 70
- Absence Of Contrast 70
- We All Fall 70
- Nothing Everything 70
- Her Dress As A Poem, Her Death As The Night 70
- I Am The Veil 70
- Cold Spring 70
- Rain 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
68Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 1404 volte.
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