Annozero «Catarsi» [2020]
Recensione
Nati in piena pandemia, i torinesi Annozero rilasciano il loro primo Ep “Catarsi” adottando un hardcore metal prettamente ispirato al made in Italy del genere che si rifà agli anni ’80 ’90 con contenuti dinamici, serrati e complessivamente apprezzabili nei contenuti. Rigorosamente cantati in lingua italiana, i cinque brani paiono orientati ad incentrare il proprio potenziale sulle problematiche attinenti rabbia, disagio e politiche sociali del tempo offrendo ritmiche non troppo complesse con qualche richiamo più melodico ma di fatto cercando di picchiare più forte che si può senza finire nel banale e nel ridicolo. La band si presenta sin da subito determinata con “Tempi Bui”, un brano tirato in apertura e sviluppato su un ritornello orecchiabile che pare rappresentare il punto forte rispetto al resto; segue poi “Catarsi” con un ascolto dai torni più melodici e meglio riusciti come produzione rispetto al primo; non male la linea di “FDI”, brano quasi malinconico ed oscuro, che prende nella sua semplicità il sopravvento con un susseguirsi dinamico; è poi la volta di “Gaia” molto aspro come struttura e spigoloso nel sound che pare appena meno curato dei precedenti; a chiudere c’è poi “Vive Ancora”, dai toni più propositivi e maggiormente curato nella resa. Un Ep che necessita di qualche ritocco soprattutto per ciò che attiene la produzione ma per il resto le idee per il momento ci sono.
Track by Track
- Tempi Bui 65
- Catarsi 65
- FDI 65
- Gaia 60
- Vive Ancora 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
63Recensione di Wolverine pubblicata il 23.03.2021. Articolo letto 869 volte.
Articoli Correlati
News
Recensioni
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.