ApoGod Project «A Prog Bible» [2022]

Apogod Project ĞA Prog Bibleğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
12.08.2022

 

Visualizzazioni:
939

 

Band:
ApoGod Project
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Titolo:
A Prog Bible

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giovanni Puliafito: Piano, Synth, Keys, orchestrazioni, Drum writing
Patrick Fisichella: Chitarre, basso
Musicisti ospiti:
Salvo Cappellano: Voce tracce 6, 7, 9, 10
Azathoth: Voce traccia 4
Silvia Bruccini: Cori traccia 9
Gabriels (Mark Boals, Fabio Lione, Vivaldi Metal Project): Tastiere soliste traccia 10
Salvo Pennisi (Massive Turbulence): Batteria su tutte le tracce
Francesco Aiello (Firegarden, Larry Smith, Ros & the Nightfly): Percussioni traccia 7
All songs are written, arranged, produced and performed by ApoGod

 

Genere:
Symphonic Prog Metal

 

Durata:
1h 3' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2022

 

Etichetta:
Metalzone
[MetalWave] Invia una email a Metalzone

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli ApoGod sono un progetto musicale prog-metal nato nell’estate 2018 da Patrick Fisichella e Giovanni Puliafito.
L’idea in comune è quella di trasmettere attraverso la musica la propria visione dell'Antico Testamento creando un concept album, da qui il nome A Prog Bible.
Ci sarebbe molto da dire in merito ma vi rimando a un articolo pubblicato su Metalwave poco tempo fa, il quale vi spiega in maniera più che esaustiva tutto ciò che c’è da sapere su questa importante collaborazione.
Diamo il via quindi al nostro ascolto con molta curiosità.

Un inizio prorompente quello che ci riserva The Creation - BigBanGenesis: un susseguirsi di momenti ed emozioni espressi magistralmente con cambi di tempo, di strumentazione e di interpretazione in un certo senso.
Altro momento intenso e significativo lo troviamo in Adam & Eve-First time naked, la chitarra parla a suon di riff e ci permette di entrare in punta di piedi in un contesto che merita la nostra totale attenzione.
In Cain’s Pain respiriamo un turbinio di sensazioni: dolore, rabbia e anche quella punta di introspezione che sovviene quando ci troviamo a un punto morto e dobbiamo prendere una decisione cruciale.
In The great Flood of blood entriamo in un mondo (ovviamente) catastrofico, epico e crudele, in questo senso la musica e la voce presente creano il perfetto ambiente per comprendere questo momento cruciale e provare empatia con la storia.
Un tocco di prog in Tower of Babel, brano di alto livello che mi ha ricordato in qualche strano modo il grande Claudio Simonetti, un capolavoro di stile.
Velocità e grinta in Cyber Abraham and the massacre of Sodom: il mood è oscuro, come è giusto che sia, l’interpretazione vocale è in linea con la musica nei vari cambi di scena e risulta accattivante al punto giusto.
Egyptian plagues è una delle song che mi è piaciuta maggiormente grazie all’equilibrio tra power e symphonic sapientemente calibrato, non da meno la chitarra che si fa sentire meravigliosamente verso la fine con un lungo e piacevole riff.
Un nuovo salto che ci accosta al progressive con Pharaoh’s rage con la sua sapiente dinamica; Promised land (a prayer of Moses) ci dona cinque minuti di calma e pace, un canto di speranza delicato e positivo.
Eccoci alla conclusione attraverso le note di The divine code: con i suoi tredici minuti di durata l’ascoltatore si perde in un viaggio epico ed evocativo nel quale bisogna lasciarsi trasportare senza remore per poterne godere appieno, non posso aggiungere altro se non che si tratta del finale col botto perfetto per un disco simile.
C’è poco da dire, quando un’opera è fatta da veri artisti si sente dal primo istante in cui si preme il tasto (seppur virtuale) “play”.
A Prog Bible è un lavoro complesso e intricato, cerebrale e, a tratti, intimo perché tocca corde dell’anima che un pò a tutti scatenano qualcosa.
In questo senso, sebbene io non sia un’appassionata di questo specifico genere, non sono rimasta indifferente alla potenza emanata da questa musica nel suo complesso, anzi ne sono rimasta colpita e ammirata.
Evito di dilungarmi ulteriormente, aggiungo solo una cosa: se siete alla ricerca di qualcosa di alto livello globale, non solo tecnico quindi, fermatevi e ascoltate questa scoperta (da parte mia) che merita di essere annoverata come una delle migliori per questo anno.

Track by Track
  1. The Creation – BigBanGenesis 90
  2. Adam & Eve – First Time Naked 90
  3. Cain’s Pain 90
  4. The Great Flood Of Blood 90
  5. Tower Of Babel 90
  6. Cyber Abraham And The Massacre Of Sodom 90
  7. Egyptian Plagues 95
  8. Pharaoh’s Rage 90
  9. Promised Land (A Prayer Of Moses) 95
  10. The Divine Code 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 100
Giudizio Finale
89

 

Recensione di reira pubblicata il 12.08.2022. Articolo letto 939 volte.

 

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