Artaius «The Fifth Season» [2013]

Artaius «The Fifth Season» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MrSteve »

 

Recensione Pubblicata il:
08.05.2013

 

Visualizzazioni:
2842

 

Band:
Artaius
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Titolo:
The Fifth Season

 

Nazione:
Artaius.official@hot

 

Formazione:
Sara Cucci - Vocals
Andrea La Torre - Guitar/Growl
Giovanni Grandi - Keyboard/Synth/Scream
Enrico Bertoni - Bass Guitar
Mia Spattini - Violin/Whistle
Alessandro Ludwig Agati - Drums/Percussions

 

Genere:
Metal / Folk / Progressive

 

Durata:
50' 4"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
Moonlight Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Può sembrare strano, ma l'unico modo che mi viene in mente per definire gli Artaius è "il punto d'incontro tra il filone Folk Metal e la PFM". È come se metà del gruppo fosse composto da metallari vichinghi e l'altra metà da amanti del Prog Rock con sonorità settantiane, e riescono a trovare un sorprendente modo per dialogare tra loro.
Ma cerchiamo di fare ordine. Innanzitutto, l'impostazione è a classica voce femminile pulita e maschile growl/scream, e ci sono giri di flauto e violino di chiara derivazione folk. La particolarità principale che salta all'occhio è però un'intensiva presenza di synth, effetti e piano classico/jazz, che vanno dall'aggiungersi al genere d'impostazione del gruppo fino allo stravolgere totalmente la direzione delle canzoni. Non la definirei un'iniziativa completamente Avantgarde, ma gli ingredienti per una sperimentazione decisa ci sono tutti: idee chiare, buon livello tecnico, capacità di sfondare il confine dei generi, purtroppo sminuiti da una qualità sonora non sempre buona e da una saltellante confusione. Se canzoni come Horizon, o soprattutto Starway's End, mostrano magistralmente le intenzioni del gruppo e una fantasia compositiva di altissimo livello, hanno però anche la possibilità di cadere nel problema di sembrare un calderone i cui elementi principali vengano gettati all'interno senza un vero e proprio filo conduttore.
Ma questo è il rischio che ogni gruppo sperimentale si assume, e la capacità di superarlo è ciò che separa i ragazzini con buone intenzioni dai veri musicisti. La mia idea è che il gruppo è davvero valido, e col tempo riuscirà a limare anche i (pochi) angoli che restano e a definire ancora meglio una proposta originale e molto difficile.
Una nota aggiunta all'ultimo: la transizione su Over the Edge è riuscita a strapparmi un “Geni!” come non ne dicevo da anni. Per non rovinarvi la sorpresa, non dirò nulla di più. Buon ascolto.

Track by Track
  1. Make the Iguana 75
  2. Through the Gates of Time 70
  3. Over the Edge 90
  4. Horizon 80
  5. Starway's End 80
  6. Prophecy 75
  7. La Vergine e il Lupo 75
  8. Wind of Truth 80
  9. Wind of Quest 80
  10. Wind of Revenge 80
  11. Wind of Wisdom 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
81

 

Recensione di MrSteve pubblicata il 08.05.2013. Articolo letto 2842 volte.

 

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