Arya «Endesires» [2018]

Arya «Endesires» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
09.06.2018

 

Visualizzazioni:
1403

 

Band:
Arya
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Titolo:
Endesires

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Clara J. Pagliero :: vocals;
- Simone Succi :: guitar;
- Luca Pasini :: guitar;
- Namig Musayev :: bass;
- Alessandro Crociati :: drums;

 

Genere:
Progressive Metal / Experimental / Rock

 

Durata:
58' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.05.2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I riminesi Arya rilasciano questo terzo lavoro intitolato “Endesires” senza distaccarsi troppo da quello che è, oramai da diverso tempo, il proprio stile misto tra prog, metal e experimental rock. Rispetto all’ultimo disco, indubbiamente va riconosciuta una certa crescita e maturità che rivela oggi una band molto più diretta, originale e pronta in quello che è l’aspetto strutturale e musicale delle tracce. Gli Arya attraverso diversi passaggi sanno oramai compiutamente miscelare a dovere i diversi assetti stilistici, quasi con una certa raffinatezza, lasciando quel tocco energetico ma allo stesso tempo melodico che fa la differenza. I contenuti del disco cercano di far emergere in sostanza tutti quelli che sono gli aspetti più intimi e personali del gruppo fatte paure, incertezze, delusioni, situazione queste che condizionano le proprie esistenze e che vengono di riflesso catapultate nell’assetto strutturale del lavoro. Le parti più dirette ed impulsive, rivelano un sound ruvido e spigoloso mentre i passaggi più melodici appaiono quasi sdolcinati ma pur sempre di spessore. Quanto al clean, dà un po’ quella sensazione di essere talmente coinvolto nel ruolo da lasciarsi sin troppo andare in quelle che sono le sue quasi deliranti interpretazioni, frutto di una postura e di un assetto tipicamente rock sperimentale psichedelico di matrice ’70. I brani si rivelano assai diversi da loro, alcuni sin troppo intensi, altri al contrario offrono una dimensione assolutamente confacente con quanto sopra accennato a cominciare dalla buona riuscita di “Late Bloomer”, all’interno del quale si riassume in sostanza un po’ tutto il vero stile della band”, ma ancora un’espressività anche clean decisamente matura si ha con “Neces”, dall’apertura impostata su un clean e su alcune note dal risultato particolarmente espressivo; il tutto subito dopo assorbito da un vortice azionato da un riff semplice ma alquanto spigoloso che dà impulso ad effetti e sottofondi più tendenti ad un schoegaze; dai tocchi quasi doom ma di tendenza più prog è “Vita”, dove altalenanti andature danno vita ai più particolari scenari; splendida l’interpretazione di “Pain Angel” all’interno del quale nuovamente la band offre un cambio di direzione da momenti moderati e pacati ad altri di portata più intensa fatti sempre di andature molto semplici ma assolutamente cariche tra effetti e freseggi; “Everlasting”, brano conclusivo del disco si presenta addirittura con richiami indie e schoegaze tra acustiche andature ma al massimo incentrate sul ruolo e sull’effetto rilasciato dove un clean delirante assume i più diversi ruoli. Un disco, come si accennava all’inizio, molto più maturo rispetto all’ultima uscita, composto in maniera molto diversificata dove la band, pur dovendo migliorare qualcosa, riesce comunque a stupire anche per la propria impulsiva quanto suggestiva interpretazione.

Track by Track
  1. IKG 70
  2. And don't blame us 70
  3. Late Bloomer 75
  4. Neces 70
  5. Vita 70
  6. Pain Angel 75
  7. Apple Body 70
  8. In Marble 70
  9. Quit Dreaming Now 70
  10. Everlasting End 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 09.06.2018. Articolo letto 1403 volte.

 

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