As The Sun «Foundations» [2009]
As The Sun
Titolo:
Foundations
Nazione:
Italia
Formazione:
Ale: Guitars
Cesco: Drums
Dino: Bass
Ema: Guitars
Fabio: Vocals
Genere:
Durata:
29' 28"
Formato:
EP
2009
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Swedish Death. Una decina di anni fa non si contavano gli acts underground italici dediti a quello che veniva chiamato il Goteborg Sound. Oggi la moda è passata, ma alcuni fedelissimi appassionati restano legati indissolubilmente al suono che ha fatto la fortuna di alcune band di quelle lande gelide, in primis naturalmente la “sacra” triade, Dark Tranquillity, In Flames e At The Gates. Anche i sassi sanno che questi grandi gruppi hanno poi seguito una rapida e spesso contestata evoluzione stilistica, i primi due, oppure hanno semplicemente deciso di frantumarsi e spegnersi, come i recentemente redivivi At The Gates. In molti sono stati appunto scontentati da questi cambiamenti, ma altrettanti hanno apprezzato la capacità di evolversi e di esplorare nuovi orizzonti espressivi di questi artisti. Voi mi direte: perchè tutta questa chiacchiera? Non è per farvi vedere che ho dato l’esame di “Stira dello Swedish Death 1”, ma proprio perché il punto per decidere se vi piacerà o meno questo “Foundations” è qui: pensate che il death svedese abbia già detto tutto con i capolavori degli anni ‘90 o siete ancora affamati?
Già perché gli As The Sun, band della provincia di Venezia nata nel 2008 dalle ceneri degli Eutanasia, ci propongono un EP fortemente influenzato dalle succitate band e dalla loro progenie (The Haunted, The Crown, Soilwork ecc ecc) che esce via Hot Steel Records con una confezione di buon livello sotto tutti i punti di vista. I ragazzi poi picchiano duro, con buona tecnica e arrangiamenti curati, ed anche lo scream di Fabio è incisivo e cazzuto come si deve. La musica proposta, neanche a dirlo, è death scandinavo lanciato a velocità sempre importanti per la gioia di ogni headbangers che si rispetti, con qualche rallentamento e aperture più melodiche qua e là.
I punti dolenti sono invece rappresentati da una certa staticità del songwriting, con i brani che tendono a riprendere un po’ le medesime soluzioni trovando raramente melodie ficcanti o quella tensione drammatica che ha fatto la fortuna dei vari “The Gallery” o “Slaughter of The Soul”, e un sound che per piglio e intenzione ricalca molto da vicino quello dei maestri.
“Foundations” è un disco fatto con passione e professionalità dedicato ha chi ha ancora fame di sano, vecchio, violento e caro death svedese. Se siete tra quei fedelissimi appassionati di cui sopra, fatevi avanti senza altro timore se non quello di incrinarvi qualche vertebra.
Track by Track
- Passengers 75
- The Shading 70
- Hours of Sunset 70
- Foundations 75
- Shadows of the Sun 70
- Eternal Sunlight 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
73Recensione di Maglor pubblicata il --. Articolo letto 1438 volte.
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