Awake The Secrets «Awake The Secrets» [2016]
Awake The Secrets
Titolo:
Awake The Secrets
Nazione:
Italia
Formazione:
Edward Zompicchiatti :: Vocals
Mauro Tomat :: Guitars
Giacomo Cozzarolo :: Guitar Thomas Macorig :: Drums
Genere:
Deathcore
Durata:
22' 56"
Formato:
EP
04.06.2016
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Il primo Ep dei deathcorers dal Friuli Awake the Secrets è il frutto di una band che sembra proprio promettere bene per l’elevato tasso tecnico e per la compattezza delle canzoni, 7 più intro e intermezzo in poco meno di 23 minuti.
L’inizio di “Payback” è serrato e tecnico, tanto che sembra death metal, ma poi subito il deathcore prende piede e ci rimane per via di fraseggi di chitarra molto in questo stile e a volte che ricordano i Dying Fetus di “Destroy the opposition” per l’elevato tasso tecnico e anche per l’influenza hardcore comune ad entrambi i gruppi. Ma non finisce qua, c’è un altro trademark, ovvero le atmosfere sospese e vagamente spettrali che sembrano il vero piatto forte degli Awake the Secrets e che si notano in canzone come (oltre a “Payback”) “Gigas Codex”, “De brevitate vitae”. Queste parti eccellono così tanto che personalmente le preferisco all’altro stile affiorante, quello più melodico della quinta o della settima canzone, poiché qui la band va a diventare meno originale e più prevedibile, anche se in “Through my veins” la melodia riesce comunque ad essere accoppiata ad una parte più potente, per un risultato convincente. Discorso a parte va invece fatto per l’ultima canzone, più massiccia e tipicamente più death metal verso la fine, che dona alla band l’unica cosa di cui ho sentito un po’ la mancanza, cioè una potenza anche durante i tempi veloci, che lasciavano un po’ indifferenti.
Per cui: la base è buona, ora gli Awake the Secrets devono scegliere in che direzione andare: si può continuare a tritare tutto e sfruttare parti math e per questo migliorare le parti veloci, oppure si può accentuare la parte pesante e medio/lenta, iniettando delle belle dosi di sludge che potenzierebbero le parti sospese e spettrali. Ai posteri l’ardua sentenza, nel frattempo la band è promossa.
Track by Track
- Don’t be afraid to fail - Intro S.V.
- Payback 75
- Gigas codex 75
- The lost novel S.V.
- The exodus to genesis 70
- De brevitate vitae 75
- Tueret 65
- Through my veins 70
- Thanatosis 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
71Recensione di Snarl pubblicata il 07.07.2016. Articolo letto 2171 volte.
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