Awake The Secrets «Awake The Secrets» [2016]

Awake The Secrets «Awake The Secrets» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
07.07.2016

 

Visualizzazioni:
2171

 

Band:
Awake The Secrets
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Titolo:
Awake The Secrets

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Edward Zompicchiatti :: Vocals
Mauro Tomat :: Guitars
Giacomo Cozzarolo :: Guitar Thomas Macorig :: Drums

 

Genere:
Deathcore

 

Durata:
22' 56"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
04.06.2016

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il primo Ep dei deathcorers dal Friuli Awake the Secrets è il frutto di una band che sembra proprio promettere bene per l’elevato tasso tecnico e per la compattezza delle canzoni, 7 più intro e intermezzo in poco meno di 23 minuti.
L’inizio di “Payback” è serrato e tecnico, tanto che sembra death metal, ma poi subito il deathcore prende piede e ci rimane per via di fraseggi di chitarra molto in questo stile e a volte che ricordano i Dying Fetus di “Destroy the opposition” per l’elevato tasso tecnico e anche per l’influenza hardcore comune ad entrambi i gruppi. Ma non finisce qua, c’è un altro trademark, ovvero le atmosfere sospese e vagamente spettrali che sembrano il vero piatto forte degli Awake the Secrets e che si notano in canzone come (oltre a “Payback”) “Gigas Codex”, “De brevitate vitae”. Queste parti eccellono così tanto che personalmente le preferisco all’altro stile affiorante, quello più melodico della quinta o della settima canzone, poiché qui la band va a diventare meno originale e più prevedibile, anche se in “Through my veins” la melodia riesce comunque ad essere accoppiata ad una parte più potente, per un risultato convincente. Discorso a parte va invece fatto per l’ultima canzone, più massiccia e tipicamente più death metal verso la fine, che dona alla band l’unica cosa di cui ho sentito un po’ la mancanza, cioè una potenza anche durante i tempi veloci, che lasciavano un po’ indifferenti.
Per cui: la base è buona, ora gli Awake the Secrets devono scegliere in che direzione andare: si può continuare a tritare tutto e sfruttare parti math e per questo migliorare le parti veloci, oppure si può accentuare la parte pesante e medio/lenta, iniettando delle belle dosi di sludge che potenzierebbero le parti sospese e spettrali. Ai posteri l’ardua sentenza, nel frattempo la band è promossa.

Track by Track
  1. Don’t be afraid to fail - Intro S.V.
  2. Payback 75
  3. Gigas codex 75
  4. The lost novel S.V.
  5. The exodus to genesis 70
  6. De brevitate vitae 75
  7. Tueret 65
  8. Through my veins 70
  9. Thanatosis 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl pubblicata il 07.07.2016. Articolo letto 2171 volte.

 

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