Backjumper «Haze» [2014]

Backjumper «Haze» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
12.07.2015

 

Visualizzazioni:
2207

 

Band:
Backjumper
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Titolo:
Haze

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Francesco Campanelli - Drums
Vasco Savino - Guitars
Dario De Falco - Bass Guitar Francesco Bellezza - Vocals

 

Genere:
Post Hardcore / Metal / Southern Rock

 

Durata:
38' 2"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.10.2014

 

Etichetta:
Southern Brigade Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Haze” è il terzo album dei Backjumper, band barese nata nel 2003,il cui stile è un mix di genuino hardcore e (nu) metal anni '90, che però non si distacca moltissimo da certe tendenze metalcore. Gli accordi pieni, la ritmica consistente e le vocals molto ben amalgamate con il resto sono tratti comuni a tutti i nove brani che compongono l'album, che risulta un vero e proprio crocevia di più stili e influenze. La dinamicità e compostezza delle chitarre è frutto di una composizione sicura e ragionata, che sceglie una ritmica lineare ma creativa per accompagnare lo scream a volte dilagante a volte più riflessivo. L' album si apre con “Whoreship Statute" brano hardcore cadenzato e "in your face" con chitarre stirate e vocals pungenti. "Two-Sided Dagger” ha riff soffocanti che infiammano lo scream, mentre “The Blessing” è un brano dalla struttura leggera, dalle dinamiche convincenti e complete, dove lo scream lascia il posto a momenti melodici. “Black Youth” dà spazio alle vocals accorate e a transizioni ritmiche dinamiche. Con “The Day I Died” la band rallenta il ritmo e ci regala una riflessione esistenzialista hardcore. “Wolves at My Door” ha dinamiche più convenzionali che vengono alternate a ritmi e riff meno allineati. “When Breathing Doesn't Mean Living” e “No Coming Back” sono più massicce e di largo respiro dove la band sbriglia le chitarre, mentre in “Lowlife” l'anima hardcore dei Backjumper viene finalmente fuori con ottimi risultati. “Haze” è un lavoro ben riuscito che conferma la capacità dei Backjumper di arrivare al pubblico con brani piacevoli all' ascolto in cui tutte le parti sono sincronizzate e in armonia.

Track by Track
  1. Whoreship Statute 75
  2. Two-Sided Dagger 75
  3. The Blessing 75
  4. Black Youth 70
  5. The Day I Died 75
  6. Wolves At My Door 75
  7. When Breathing Doesn't Mean Living 80
  8. Lowlife 80
  9. No Coming Back 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 12.07.2015. Articolo letto 2207 volte.

 

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