Beneath the Storm «Devil's Village» [2015]
Recensione
Terza prova per gli sloveni Beneath The Storm che con il loro “Devil’s Village” ci trasportano attraverso sonorità miste e sincopate tra doom e sludge direttamente nell’ambientazione dell’oltretomba horror del cult movie intitolato “City of the Dead”. Il lavoro, proposto sia in cd con due bonus tracks che in Lp a sei brani, offre sin da subito un contesto musicalmente lento e melmoso da cui difficilmente l’ascoltatore riesce a districarsi proprio a cagione delle sonorità offerte che appaiono ripetitive al limite dell’intontimento. La sonorità dei brani nella loro lentezza appare essere molto offuscata e poco nitida tanto da lasciare quella sensazione di difficoltà riscontrata nel tentativo di cercare di vedere attraverso un vetro appannato per scorgere cosa si nasconda al di dietro. La parte vocale, sempre dai tratti growl esclusivamente sincopati, di tanto in tanto viene accompagnata da rumori sinistri e vocals inumane che lasciano tutto sommato un effetto apprezzabile. Il lavoro con i suoi otto brani proposti apre con “The Curse of Elisabeth” dall’intro musicale atmosferico caratteristico da film horror poi invaso da un doom fangoso e lento; “The Witches’ Sabbath” contornato da un cantato costantemente espresso da urla disumane si appoggia su una base doom sempre assolutamente lenta, quasi ferma; “At the Hour of 13” un misto di sonorità caratteristiche della band proposto tra sludge e doom che lascia complessivamente un discreto effetto; procede il platter con “Starting the Ritual” dove si riporta un urlo di sofferenza e di disapprovazione di una donna estratto direttamente dal film in questione poi alternato tra una ritmica doom collosa ma quasi a trascinare l’ascoltatore; “Whitewood” e il successivo “Burn the Witch” non si distaccano molto dalle ritmiche precedentemente adottate e tutto sommato ad eccezione di qualche momento maggiormente più accattivante poca c’è adrenalina. Le due bonus Tracks “Tonight begins the Ritual” e “Moonlight through the Trees” si basano ancora una volta su andature lente caratterizzanti il genere suonato unificate a saltuarie aggiunte extra canore estratte direttamente dal movie la prima, mentre, la seconda offre uno spunto doom maggiormente accattivante rispetto a molti dei precedenti brani del platter sin qui ascoltati. Un disco come questo, nella sua evoluzione, pur apparendo abbastanza monotono da un punto di vista compositivo, non merita certo dei plausi ma neanche un disprezzo tale da declassarne più di tanto l’operato.
Track by Track
- The Curse of Elisabeth 50
- The Witches’ Sabbath 55
- At the Hour of 13 65
- Starting the Ritual 55
- Whitewood 50
- Burn the Witch 55
- Tonight begins the Ritual 50
- Moonlight through the Trees 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 55
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 55
- Tecnica: 55
Giudizio Finale
57Recensione di Wolverine pubblicata il 27.08.2015. Articolo letto 1802 volte.
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