Beneath the Storm «Lucid Nightmare» [2016]
Recensione
A breve distanza dall’ultimo lavoro della one man band slovena Beneath the Storm, ci troviamo di fronte all’ascolto di questo “Lucid Nightmare”, un lavoro generato da sonorità miste tra doom sludge metal dai tratti quasi sabbathiani alternando melodie da un lato intense ad altre più droniche; il lavoro, così come rilasciato dall’autore, richiama fortemente la sussistenza di un incubo cosciente riportandosi in parte anche all’immagine dell’artwork che significativamente ben fa ricordare il film di qualche tempo fa con l’attore Nicholas Cage intitolato “Il prescelto”. La parte vocale, contestualizzata in un clean un po’ acerbo, risulta quasi più lontana rispetto alle sonorità fatte sostanzialmente di riff lenti e sincopati supportati di ritmiche di batteria in cui prevale più l’uso dei piatti e del crash rispetto al resto. Il disco propone come brano d’apertura “Nightmare’s Gate” all’interno del quale viene realizzata un’atmosfera horror oscura su una sorta di sottofondo ambient all’interno del quale la parte cantata appare, come sopra descritto, quasi distaccata e più lontana della sezione ritmica; “Paralized in Sleep” appare quasi più melodica nella sua natura doom, offrendoci un sound che inizialmente piace ma che si dilunga sin troppo in un quadro monotono per l’intero brano; si prosegue con “Nightmare Overcomes” che pare rimetterci in riga con la sua proposta sonora sludge polverosa ma sempre contestualizzata da melodie lente quasi epiche nei contenuti; anche in questo caso la parte cantata risulta più un sottofondo al tutto piuttosto che un elemento portante; decisamente con sottofondo strumentale più ambient risulta “Insomnia” trasfusa in una base sludge polverosa e non troppo melodica; da ricordare anche “Dementia” per la buona dose di doom incorporata nella sezione ritmica del brano e per la narrazione meno cantata dell’autore; “Down”, un brano lentissimo costernato di ambient e sonorità acustiche iniziali horror di seguito supportate da distorti; sino agli ultimi due conclusivi “On Hight in Blue Tomorrows” e la conclusiva “The House of Doom” due esempi di puro doom dal punto di vista dell’autore; sezioni ritmiche lentissime e distorti al limite del melmoso. Un disco maggiormente diversificato rispetto all’ultima uscita che in ogni caso, al di là di qualche brano sin troppo piatto, dimostra un lieve miglioramento sotto il profilo artistico compositivo.
Track by Track
- Nightmare's Gate 60
- Paralyzed In Sleep 60
- Nightmares Overcome 60
- Insomnia 60
- Lucid Nightmare 60
- Dementia 55
- Atrocious Dreams S.V.
- Down 60
- On High In Blue Tomorrows 65
- The House Of Doom 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
62Recensione di Wolverine pubblicata il 01.08.2016. Articolo letto 1634 volte.
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