Black Inside «The Weigher Of Souls» [2013]

Black Inside «The Weigher Of Souls» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
13.06.2015

 

Visualizzazioni:
2330

 

Band:
Black Inside
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Titolo:
The Weigher Of Souls

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luigi Martino :: Lead Vocals
Brian Russo :: Guitars
Eduardo Iannaccone :: Guitars
Vincenzo La Tegola :: Bass
Enzo Arato :: Drums

 

Genere:
Heavy metal

 

Durata:
49' 55"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.11.2013

 

Etichetta:
Undeground Symphony Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Partiamo dalle note dolenti: i Black Inside sono dei ragazzi Napoletani che arrivano al disco di debutto sotto label con quell ache dev’essere secondo me la peggiore veste grafica che io abbia mai visto, con questa immagine troppo da fumetto alla Helloween e con le scritte e il logo che mi fanno pensare agli Stratovarius. Noi di metalwave sappiamo che non si deve giudicare un libro dalla copertina, ma per cortesia la prossima volta migliorate l’aspetto grafico. E parecchio.
Passando invece a parlare della musica, è proprio qui che all’ascolto di “The Weigher of Souls” si tira un sospiro di sollievo, perché questo disco di debutto dei Black Inside è un positivo esempio di heavy metal, stile Angel Witch e Iron Maiden, che viene incrociato con una cospicua componente doom, nello stile dei Candlemass o anche di qualcosa degli Anvil. Basta ascoltare l’opener per rendersi conto della qualità della band, “Insomnia”, dove un fiammeggiante heavy metal viene affiancato ad una componente più power che speed, salvo poi virare verso la fine verso degli inaspettati lidi doom metal. E questa alchimia è ripetuta per tutta la durata dell’album, con “Servant of the Servants” potente e doom, la tipicamente heavy “Fast as a bullet”, la più speed (e per questo la mia preferita) “Zombies Train”, nonché la più Sabbathiana “After the pain”, per un disco multi-sfaccettato, deciso e dal songwriting vivace e ben fatto, che non annoia mai per tutti e i quasi 50 minuti di durata dell’album, e che al limite ha come difetti alcuni dettagli un po’ insensati, come i coretti ridicoli sul finale di “Caronte”, o la scolastica ripartenza veloce finale di “After the pain”, che mi ha troppo ricordato lo stile dei Black Sabbath, oltre che alla già citata veste grafica.
In conclusione: con alcuni margini di miglioramento, ma i Black Inside hanno secondo me potenziale e hanno fatto un lavoro eccellente. Se amate l’heavy metal più ombroso e incrociato con l’epic doom, acquistate quest’album.

Track by Track
  1. Insomnia 80
  2. Servant of the servants 80
  3. Caronte 75
  4. Fast as a bullet 75
  5. After the pain 75
  6. The weigher of souls 75
  7. Zombies train 85
  8. 20rs old 75
  9. Getsemani 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Snarl pubblicata il 13.06.2015. Articolo letto 2330 volte.

 

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