Bleeding Eyes «Gammy» [2014]
Recensione
Con un intro dal titolo “La chiave” in modalità passo felpato, i Bleeding Eyes ci propongono il loro quinto lavoro intitolato Gammy generato in modalità stoner, sludge che ben delinea il modus operandi oramai consolidato per questa band trevigiana all’attivo da oltre un decennio. Con un sound assolutamente derivato, sporco, trasandato, inquinato, questo quintetto riesce a lasciare un marcato segno in testa grazie all’astrusa modalità di esecuzione tra l’altro eseguita con testi in duplice lingua italiano incluso; complice di questa follia è anche l’artwork che trasmette un senso di abbandono ad una forza superiore che è proprio quello generato da questo tipo di sound assolutamente accattivante e misterioso. Il lavoro prosegue con “Amaro Tez” dove sembra aversi un cambio di rotta che in realtà è soltanto un’illusione che ci riporta in un sound assolutamente unico dove compare, ora, anche il cantato modello discorso urlato che sembra esaltare le masse; il successivo brano “Kevin Space” con una partenza rallentata e coperta in un distorto appannato di un riff creato un po’ a modello BLS ci fa capire che nel cilindro di questi maghi in realtà c’è un attimo qualcosa in più da svelare che somiglia sommariamente ad un lead realizzato in modalità Zakk che ci compiace non poco. Troviamo poi “A Fistful of Dynamite” nel quale entra in ballo strumentazione diversa che ci offre un’altra angolazione di questa band che sembra ruotare su se stessa a 360° per mostrarsi tutta nella sua completezza più espressiva. “Lacrime fiume sangue” si propone con un andamento iniziale quasi modello Pink Floyd psichedelico; il brano si increspa poi all’improvviso con i suoi sound caratteristici carichi di nebbia e spigolosi che lasciano riflettere non poco sul contenuto del testo. E’ poi la volta di “Full Fledge” brano strumentale che si propone in chiave stoner quasi rock con un bell’effetto. Si cambia un po’atteggiamento con “Demon Haze” brano rumoroso ma ben strutturato grazie anche all’effetto vocale sincopato poi tacciato da un ritmo distorto molto lento e riflessivo. Il brano “Ama Rosa” riporta in se anche elementi trattati con l’uso di violino effettato tramite elettronica oltre che lead solo il tutto sempre con andamento leggero e a passo d’uomo. “Keep Calm and Fail” dall’intro che ricorda i primi Nirvana e dal cantato quasi alla Jan Chris De Koeijer risulta un buon pezzo nel complesso come anche il conclusivo brano intitolato “Gammy” tratto dallo stesso titolo del disco. Il lavoro, nella sua folle strutturazione, è assolutamente incisivo e ben realizzato e lascia veramente un segno più che positivo.
Track by Track
- La chiave 75
- Amaro Tez 80
- Kevin's Space 80
- A Fistful of Dynamite 75
- Lacrime Fiume Sangue Dolore 75
- Full Fledged 70
- Demon Haze 70
- Ama-Rosa 70
- Keep Calm and Fail 80
- Gammy 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 90
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
79Recensione di Wolverine pubblicata il 02.05.2015. Articolo letto 2187 volte.
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