Bleeding Eyes «Golgotha» [2020]

Bleeding Eyes «Golgotha» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
19.01.2021

 

Visualizzazioni:
1503

 

Band:
Bleeding Eyes
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Titolo:
Golgotha

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Lorenzo Conte :: drums, backing vocals;
- Marco Dussin :: bass;
- Jason Nealy :: guitars, backing vocals;
- Nicola Anselmi :: guitars;
- Simone Tesser :: vocals;

 

Genere:
Psychedelic Sludge Metal

 

Durata:
48' 26"

 

Formato:
Vinile 12"

 

Data di Uscita:
31.07.2020

 

Etichetta:
Go Down Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il sesto album dei Bleeding Eyes intitolato “Golgotha”, ha musicalmente tutti i numeri giusti per definirsi un buon lavoro. La band realizza i sette brani di questo Lp di matrice sludge Heavy Psych in maniera decisamente tetra, per quanto attiene i suoni e la struttura dei brani, sempre protesi alla realizzazione di uno scenario quasi post apocalittico, buio, oscuro all’interno del quale il clean in lingua madre con tonalità al limite dell’esasperazione fa tutto il resto. Le andature tipicamente doom sludge si orientano decisamente bene all’interno del mondo immaginario della band, un mondo all’interno del quale vi è il costante ed incessante conflitto tra la vita e la morte, il bene e il male che si proietta in società decadente e priva qualunque riferimento. Indubbiamente a premiare il disco è anche la perfetta coesione tra gli strumentisti sempre capaci di gestire maniera impeccabile ritmiche e sonorità dai contenuti spesso complessi. La lunga marcia della band parte con i ben dodici minuti di “In Principio”, un brano che nella sua oscurità realizza un clima quasi nefasto in cui ognuno cerca di salvarsi e trovare vanamente una via d’uscita; intuitivo anche “Le Chiavi del Pozzo” altra incredibile performance quasi industrial in alcuni passaggi ma determinata e d’effetto nei contenuti; i distorti di “1418” ma l’incredibile effetto strumentale di “Del Pozzo Dell’abisso” dimostrano la maestria del combo, tutt’altro che vaga o banale ma in grado di trasmettere all’ascoltatore le emozioni effettivamente sentite; quasi ossessiva “Confesso”, tenebrosa e inquietante “La Verità” e delirante il giusto la conclusiva “Inferno”, un brano che richiama l’attenzione sui primi Monolord. Concludendo un disco che lascia un segno, e un’indiscussa prova artistica per questa band.

Track by Track
  1. In Principio 75
  2. Le Chiavi del Pozzo 75
  3. 1418 75
  4. Del Pozzo Dell'Abisso 80
  5. Confesso 80
  6. La Verita' 80
  7. Inferno 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 19.01.2021. Articolo letto 1503 volte.

 

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