Bleeding Zero «Scenophiliac» [2015]
Bleeding Zero
Titolo:
Scenophiliac
Nazione:
Italia
Formazione:
- Olympia :: vocals;
- Daniele Neri :: drums, e-drums & vocals;
- Gianluca Curcio :: keyboards;
- Edoardo Scali :: guitar;
- Linda Antonetti :: flute, oboe;
Genere:
Gothic / Symphonic Metal
Durata:
27' 16"
Formato:
EP
2015
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Bleeding Zero mettono in commercio questo Ep dal titolo “Scenophiliac” composto da sei tracce con sonorità prevalentemente gothic symphonic miste a metal. L’Ep sostanzialmente è un progetto ideato dalla vocalist Olympia che, dopo una serie di cambi di formazione, è finalmente riuscita a mettere in pratica la propria esperienza musicale maturata negli anni unitamente a quella degli altri componenti la band. Musicalmente il lavoro si sostanzia attraverso l’immissione di una pluralità di suoni a carattere fiabesco, come nel caso dell’intro “Praeludium” che comincia addirittura con elementi classici; sin da subito emerge l’eleganza con cui il lavoro viene eseguito soprattutto nel rispetto delle linee guida che la band e la stessa Olympia hanno voluto trasmettere mediante la sperimentazione di sonorità orchestrali e sinfoniche miste a metal. Né è prova anche il primo effettivo brano dell’Ep “Scenophiliac” che parte con una certa pertinenza gotica unificata a strumentazione di matrice più classica dove è rilevante anche il ritornello del brano; con il successivo brano “A Raven Never Smiles” si assiste ad una esecuzione iniziale in chiave gothic dove un buon riff mette in moto le andature che a poco a poco si addolciscono sul tappeto canoro della cantante rilasciando un risultato appagante. “The Boy who Talked to Rainbows” ci dimostra nuovamente la splendida capacità della cantante; la ritmica è maggiormente anche influenzata dall’uso delle tastiere che tendono a prevalere un po’ di più rispetto agli altri strumenti, in ogni caso le ritmiche ben si delineano con i connati del gothic. E’ poi la volta di “Fukyo”, brano molto moderato che lascia prevalentemente spazio ad andature mai troppo irruente; “The Different Revolution” pacata con un inizio in synth modalità pianoforte e relativi strumenti classici poi invasi da un turbine di elettricità sprigionate da chitarra e dagli altri strumenti; il disco appare un discreto concentrato sperimentale che vede coinvolti gli strumenti classici che, unificati al metal, generano un risultato quasi discreto.
Track by Track
- Praeludium 65
- Scenophiliac 70
- A Raven Never Smiles 70
- The Boy Who Talked To Rainbows 70
- Fukyo 65
- The different Revolution 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
67Recensione di Wolverine pubblicata il 20.10.2015. Articolo letto 1434 volte.
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