Burning Nitrum «Molotov» [2014]

Burning Nitrum «Molotov» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
19.10.2014

 

Visualizzazioni:
3159

 

Band:
Burning Nitrum
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Titolo:
Molotov

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Dave Cillo :: Vocals
Walter Lanotte :: Guitar
Francesco Vivarelli :: Guitar
Angelo Fiore :: Bass
Dario D'Ambrosio :: Drums

 

Genere:
Old School Thrash Metal

 

Durata:
49' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
22.09.2014

 

Etichetta:
Punishment 18 Records
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Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche
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Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Conoscevo già questi Burning Nitrum da Bari e possedevo già qualcosa prima che pubblicassero questo full length di debutto uscito per la Punishment 18 Records, in quanto mi erano già stati consigliati dagli amanti del thrash old school come band da tenere d’occhio. E non c’è che dire: “Molotov” è bello e ben fatto, non si può assolutamente dire di no.
Il punto dell’album è questo: questi ragazzi baresi hanno capito la lezione degli Anthrax e anche dei Coroner meno tecnici: non serve andare sempre a velocità scatenate per fare speed/thrash: l’importante è quanto ci sai fare, quanto sai snocciolare riffs potenti e che ti fanno muovere la testa o pogare fino allo sfinimento anche se qui i tempi sono perlopiù medi, e rifuggono il massacro sonoro alla Slayer preferendo invece mazzate sulle stile di brani tipo “A.I.R.”, ad esempio, dove una velocità media non interferisce, anzi rafforza, la potenza della canzone. Questo lo si può sentire nelle migliori del lotto “Apocalypse of pain” molto heavy/speed più che thrash, ma non per questo meno moscia, e nella conclusiva e più macabra “Turned To Ashes (Nothing Stands Still)”, che è un brano che semplicemente pesta come un dannato dall’inizio fino alla fine. Per la verità è tutta la prima parte dell’album che convince, grazie anche al mid tempo alla Onslaught di “High speed bangers”, o alla più varia “Lying until the end”.
La seconda parte del cd invece non è meno riuscita, ma dopo l’intermezzo di “Falling into slavery” la band alza un po’ il tiro e propone una canzone lunga, una più sulla scia della prima metà, una strumentale ancora più lunga (gli 8 minuti della nona canzone) e una canzone conclusiva anch’essa non corta. Non dico che ci sono dei brani filler, ma che la lunghezza dei brani o forse il fatto che la tracklist diventa un po’ sbilanciata rende la seconda parte dell’album un po’ più difficile da stargli indietro e che forse qualche riff o qualche passaggio poteva essere eliminato per renderla maggiormente scorrevole, poiché ad esempio i BN tendono anche a dimenticarsi, in questa parte del cd, di rendere i brani orecchiabili e di usare ritornelli che restino più impressi. Ma è un difetto non grave e che comunque viene sopperito alle buone capacità della band mostrate nell’album: “Molotov” è un album competitivo e molto gradevole per i fanatici del thrash old school, probabilmente non è scevro di difetti e qua e là lo stile può migliorare ed essere più snello e meno prolisso, ma è incoraggiante e la band è da segnare per vedere cosa può fare nel futuro.
Se la vostra tracklist contiene bands come Endovein, Methedras, Neurasthenia o Game Over, il mio consiglio è di comprare a scatola chiusa questo cd, poiché per me hanno le capacità per affiancarsi ai nomi italiani del thrash detti poc’anzi, sorpassando gli scarsi o i rookie che in questo genere ci si cimentano.

Track by Track
  1. Subversive nausea (Intro) S.V.
  2. Remote of death 75
  3. Apocalypse of pain 80
  4. High speed bangers 80
  5. Lying until the end 80
  6. Falling into slavery (Intermezzo) S.V.
  7. Slave of lust 75
  8. Sparkling splatter 75
  9. Nemesis, The Death Star (Instr.) 70
  10. Turned To Ashes (Nothing Stands Still) 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Snarl pubblicata il 19.10.2014. Articolo letto 3159 volte.

 

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