Calico Jack «Isla de la Muerte» [2023]
Recensione
Notevole passo avanti per i Calico Jack, una band pirate metal che francamente col primo album sembrava più che altro uno dei tanti gruppi che si cimentano con queste sonorità: non male, ma anche poco longevi e soprattutto non indispensabili, anche se gradevoli.
“Isla de la muerte” rifugge questo canovaccio, è evidente. Lo si sente sin dall’opener “Broadside attack”, dove il tiro è decisamente più metal. In realtà c’è ancora il violino stile celtico, ma lo stile melodico è completamente differente, e invece di citare i canovacci dell’irish folk, si tuffa più su robe in stile Korpiklaani e Finntroll più una generosa mole di progressive metal, evidente nella title track e nella conclusiva “Sandokan”, in cui i minutaggi corposi e la forma canzone aperta evidenziano quest’influenza. E il resto dei brani si altalena tra queste influenze, con “Bad fortune” che esalta il lato più heavy metal, “Haulaway joe” quello folk veloce (humppa, come direbbe qualcuno), “Marauder” quello tra Korpiklaani e Nightwish più folk”, e “Queen Anne’s revenge” fa da summa compositiva.
Tutto bene dunque? In realtà, non del tutto, perché per quanto “Isla de la muerte” è un passo avanti convincente in quanto a personalità, a volte il sound dei Calico Jack si fa un po’ troppo pretenzioso, con la title track che negli ultimi 2 minuti sembra un po’ andare avanti alla meno peggio e senza un chiaro filo logico, risultando in un brano allungato a forza, e la stessa cosa avviene per “Sandokan”, che per quanto spazia molto bene tra i generi, a volte sembra anche un po’ una cosa che fatica ad andare al punto. Da questo punto di vista, gli episodi compositivi più lunghi dei Calico Jack sono una cosa può dunque togliersi un po’ di fronzoli. Qualcosa di simile avviene anche per “Queen Anne’s Revenge”.
Dunque, non perfetto come si vuol credere, ma “Isla de la muerte” è comunque un gran bel passo avanti, frutto di una band che ha smesso di suonare come tanti altri, e che stupisce per il potenziale che finora non pensavo avesse. Della serie, sarà ancora folk/pirate metal, ma è MOLTO più metal che folk. E meno male, dico io.
Track by Track
- Broadside attack 75
- Isla de la muerte 70
- Bad fortune 70
- Antigua 70
- Three cheers to the shanty man 65
- Marauder 70
- Queen Anne's revenge 70
- Haulaway Joe 65
- Sandokan 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
72Recensione di Snarl pubblicata il 04.05.2024. Articolo letto 384 volte.
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