Carton «Perfect World» [2012]

Carton «Perfect World» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
carnival creation »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Carton

Titolo:
Perfect World

Nazione:
Italia

Formazione:
Cristiano Iacovazzo :: Vocals
Dan Pk :: Guitar, Backing Vocals
Alessio Martucci :: Bass, Backing Vocals
Ferruccio Di Marzio :: Drums

Genere:

Durata:
13' 33"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2012

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Interessante lavoro quello dei capitolini Carton, formazione reduce da diversi cambi di formazione solo nel 2011 e con alle spalle un altro album chiamato “Alter Ego” recensito a suo tempo anche su Metalwave per cui non ci appaiono come una band sconosciuta.
In questo “Perfect World” si aprono le danze a quello che sarà un curioso connubio tra Thrash Metal e un Crossover fatto di Hardcore, Rapcore e Nu-Metal e di certo i nostri sanno bene come cavarsela in fatto di riffistica, groove, ritmi più accesi e ritmi più rallentati per un risultato abbastanza convincente.
La band sembra aver imparato una lezione chiamata “Rage Against The Machine” e pur non essendo questa un’importante influenza nella loro musica ma i Carton gira che ti rigira riescono a trasmettere in parte quel tipo di atmosfera fatta di diverse incursioni ritmiche a la “tupa tupa” che si trasformano, traccia dopo traccia, in brani maggiormente cadenzati, magari a volte troppo statici quanto a riff, ma sempre costanti nella proposta senza far avvertire un’andatura dell’ascolto diversa.
Il tutto si mantiene piuttosto acceso fin dall’intro a sirene di “Perfect World”, brano che a mio avviso non parte in quinta né mostra chissà quali doti ma pian piano la marcia ingrana e da “Jump” fino alla fine del platter l’ascolto prende una piega appassionante anche se a parer mio i Carton si destreggiano meglio sui ritmi più rallentati e ricchi di mosh invece che sui momenti più tendenti alla velocità del Thrash, pensieri personali naturalmente.
Buone le interpretazioni simil-rap di Cristiano Iacovazzo, singer che ci dà dentro dall’inizio alla fine dell’album regalandoci vecchie emozioni ma anche i tre strumentisti si danno un gran da fare e persino il basso appare spesso e volentieri protagonista, elemento indispensabile in mezzo a sferragliate di chitarra e batteria, prodotti decentemente per altro!
Ai Carton va detto senz’altro che sono una band dal talento non indifferente, spigolosi ogni tanto ma nulla che porti l’ascolto alla noia, per fortuna non è questo il caso. Bravi!