Charlotte In Cage «Times Of Anger» [2018]
Recensione
La lotta femminista di liberazione, il movimento delle Riot Grrrl degli anni ‘90, la ribellione delle donne che combattono ogni giorno per raggiungere autonomia ed emancipazione in una società liquida in cui - nonostante i diritti acquisiti in passato, soprattutto attraverso le lotte del movimento femminista nel ‘68 - l’uguaglianza e il rispetto di genere risultano ancora mete lontane dall’essere consolidate.
E’ questo l’architrave tematico che sottende l’opera delle Charlotte in Cage, band salernitana al femminile giunte al loro debutto con l’album “Times of Anger”. Pubblicato a giugno del 2018 dall’etichetta Sliptrick Records, le otto tracce del CD rivelano una notevole ispirazione di base. Il sound complessivo, che spazia tra l’alternative rock e il gothic metal, risulta curato nei minimi dettagli e, soprattutto, è molto comunicativo. L’influenza delle Kittie si sente, ma è un punto di partenza dal quale le Charlotte in Cage, che traggono il loro nome proprio da una canzone delle colleghe statunitensi, si muovono creando sonorità personali. Charlotte simboleggia l’universo femminile, ingabbiato negli stereotipi dell’oppressione che contraddistingue il sistema capitalista. E la liberazione avviene, attraverso la musica. Attraverso la lotta. L’intro di “Times of Anger” si apre con il brano “Liar”, caratterizzato dagli ipnotici growl delle backin’vocals, al quale segue “I hate myself”, song più “allegra”, dalle belle e varie melodie, ritmo pacato e cori scream. Decisamente ispirata ed energica è poi “Yours Faithfully”, che non a caso inizia con la parola “motherfucker”, mentre “Dionisus” presenta atmosfere molto gothic, ben strutturata e ispirata anch’essa. “13 Years Old” è poi una conturbante gothic ballad: struggente e potente al contempo. Il sound delle Charlotte in Cage vira invece verso il grunge nella song “Times of Anger”, caratterizzata da coinvolgenti varianti ritmiche, mentre il tessuto sonoro, ricco e articolato, di “Monster I became” ricorda il sound degli Evanescence. In ultima analisi, l’album delle Charlotte in Cage, che si chiude con il brano “The Plastic Beast”, risulta indubbiamente un’ottima prova di talento per la band al femminile nostrana. Come si dice “chi ben comincia..”.
Track by Track
- Liar 60
- I hate myself 80
- Yours Faithfully 80
- Dionisus 75
- 13 Years Old 80
- Times of Anger 80
- Monster I Became 75
- The Plastic Beast 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
77Recensione di Susie Ramone pubblicata il 12.12.2018. Articolo letto 1485 volte.
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