Collateral Damage «The Carnival» [2013]

Collateral Damage «The Carnival» | MetalWave.it Recensioni Autore:
moro mou »

 

Recensione Pubblicata il:
02.11.2013

 

Visualizzazioni:
2078

 

Band:
Collateral Damage
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Titolo:
The Carnival

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Voice :: Matt
Lead guitar :: Izzy
Bass :: Steve
Drum :: Slam
Rhythm guitar ::Blade

 

Genere:
Hard Rock

 

Durata:
44' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.06.2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Spider Rock Promotion
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Recensione

L'annuncio di un una voce un po' sinistra, in sottofondo ad una musichetta da circo, apre il sipario su "The Carnival", secondo lavoro dei Collateral Damage, band hard rock del Viterbese attiva dal 2006; una fiera psicotica nella quale, ci dicono, ognuno può confrontarsi con le proprie fobie.
Il primo brano, "The Carnival", è orecchiabile e ci fa capire subito con cosa abbiamo a che fare: una band che ha trovato nell'hard rock anni 80 una fonte di ispirazione a cui attingere copiosamente, rilanciando a proprio modo un sound diventato ormai leggendario, così come da qualche anno a questa parte hanno fatto band come, ad esempio, i Darkness.
La nostra band celebra un carnevale che strizza l'occhio all'heavy metal classico, facendo della voce il punto focale del loro stile, indugiando sulle cavalcate, sempre energici e veraci nelle intenzioni.
Seppur scatenati i nostri trovano il tempo di una ballad, tra l'altro una delle tracce più piacevoli dell'album, "Seven.00''. Il pathos iniziale con chitarra pulita apre a un melodico struggimento: l'anima rock si fonde a un'ottima interpretazione del vocalist in un connubio particolarmente
riuscito, degno delle più classiche ballads degli 80s. Senza contare che anche il canticchiarla in seguito è emblematico del fatto che un qualche miracolo è avvenuto.
Appena una parentesi di raccoglimento prima di essere nuovamente catapultati dentro le medesime soluzioni. Verso la fine del disco, poi, "Vision" fa da intro all'ultima ballad: "One Way To Nirvana". Sento tornare la parte incontaminata del vivace carnevale, con voce, assolo di chitarra e tappeto di tastiera presenti in una nuova compiuta armonia. Si sarebbe potuto, magari, concludere quì il disco ma la band chiude il cerchio con "If The World": è il rush finale.
I Collateral Damage hanno uno stile lontano dal sensazionalismo, i virtuosismi sono contati, il sound è essenziale, probabilmente nostalgico dell'hard rock vecchia maniera, sicuramente incentrato sulla voce che - necessariamente - deve saper tenere ogni brano. Missione più volte compiuta.
Percepisco, insomma, un'anima genuinamente rock pervasiva di tutto il disco, spesso e volentieri di 'ironmaideniana' memoria, che vanta tra l'altro un'ottima produzione.
Pochi i pezzi, di costruzione pressocchè simile, che si staccano nettamente dall'economia generale del lavoro. Il colore è generalmente uniforme, forse troppo, forse poco originale nonostante i meriti dell'interpretazione. Questo l'unico punto debole su cui eventualmente porrei l'accento.
Detto questo faccio molti auguri ai Collateral Damage, non prima di avervene consigliato un attento ascolto.

Track by Track
  1. The Carnival 70
  2. Drag Me To Hell 75
  3. Billion Dollar Jail 70
  4. Seven.00 75
  5. Touch The Fire 70
  6. Mad Avenue 70
  7. Shot To The Fog 70
  8. Vision 70
  9. One Way To Nirvana 75
  10. If The World 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

Recensione di moro mou pubblicata il 02.11.2013. Articolo letto 2078 volte.

 

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