Concrete Jelly «Getting Noticed» [2017]

Concrete Jelly «Getting Noticed» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
01.04.2017

Band:
Concrete Jelly

Titolo:
Getting Noticed

Nazione:
Italia

Formazione:
- Francesco Braida :: Guitar & Voice;
- Sebastiano Belli :: Drums;
- Matteo Monai :: Bass & Voice;
- Sebastiàn Gerlini :: Guitar;

Genere:
Rock / Hard Rock / Prog / Stoner Rock

Durata:
46' 17"

Formato:
CD

Data di Uscita:
07.02.2017

Etichetta:
Sliptrick Records

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR

Recensione

Quando il buon rock si incontra con alcune sue derivazioni, più o meno intense nei contenuti, si ha quello che semplicemente mi limito a definire divertimento allo stato puro; ed è proprio questo che i triestini Concrete Jelly offrono con questo “Getting Noticed”, un nove tracce all’interno del quale si respira aria di rock misto con la componentistica dell’hard, dello stoner e quanto di meglio si può in sostanza fare. Nove tracce che ti entrano subito dentro a cominciare dall’ottima proposta clean vocale, a suo totale agio dal primo all’ultimo brano, per poi seguire con l’annessa musicalità dell’interno lavoro; riff su riff, dinamiche alternate tra contesti moderati con altri più spumeggianti, grazie all’incredibile lavoro di batteria e chitarra, sono in grado di realizzare melodie cariche di corrente elettrica che lasciano quel sapore settantiano Old America che tanto ci fa pensare ed amare il rock. Il platter apre con “Elicse Atarme Pt.1” i cui effetti iniziali paiono un attimo sin troppo moderati ma che ben presto riescono a immettere quella fantastica esplosione fatta di hard rock vivo che brucia e che lascia il segno; si prosegue con “Apeshit”, un riff ronzante detta legge e genera un’andatura prettamente anni ’70 ottimizzata perfettamente dal clean; anche le successive “Lure” e “Mr. Monroe” non cessano di trasmettere quella voglia di divertire per quella loro particolarissima ritmica maggiormente piacevole soprattutto nel secondo dei due brani enunciati, tra l’altro molto AC/DC; è poi la volta di “Amless Outburst” nuove sonorità quasi più stoner invadono il campo del rock dando luogo ad un sound decisamente ottimo nei contenuti; quanto alla successiva “Elicse Atarme Pt. 2” un gioco moderatissmo d’effetti fatto di scambi e passaggi dà l’impulso ad un nuovo hard rock moderato questa volta rispetto ai sui predecessori; il lunghissimo “Who Cares” di circa nove minuti di ascolto, trascina l’ascoltatore in vorticoso rock misto a stoner e doom lento, torturante e ipnotico ma indubbiamente d’effetto; un nuovo rock si viene poi proposto da “Shelters” moderato ma sempre brillante e determinato nelle componenti strutturali tra un riff e l’altro; chiude il platter “The Witch”, un’andatura allegra che non può fare a meno, nella sua struttura sempre vecchio rock ’70, di confermare il buon lavoro che questa band ha saputo pressare nel disco capace di sorprendere e divertire sempre, tra un brano e l’altro.