Crest of Darkness «Welcome The Dead» [2016]

Crest Of Darkness «Welcome The Dead» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.01.2017

 

Visualizzazioni:
1921

 

Band:
Crest of Darkness
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Titolo:
Welcome The Dead

 

Nazione:
Norvegia

 

Formazione:
Ingar Amlien :: Vocals, bass
Rebo :: Lead and rhythm guitar
Bernhard :: Drums

 

Genere:
Horror Black Metal

 

Durata:
50' 29"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
02.12.2016

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dai e dai, i Norvegesi Crest of Darkness da Gjøvik sono arrivati al loro settimo album, in silenzio nonostante l’italianissima label My Kingdom Music, e lo fanno con questo nuovo “Welcome the dead”, un album generalmente definibile come un black metal con influssi thrash e heavy metal moderni, non furibondo come gli Urgehal, non old school come gli Tsjuder o i Krypt, ma dotato senz’altro di un proprio fascino personale.
La title track iniziale, infatti, evidenzia questo: il segreto della riuscita di quest’album dei CoD non sta in musiche serrate o in momenti della canzone particolari, ma nella creazione di atmosfere nervose e strazianti presenti un po’ in tutto l’album, dove delle fughe di chitarra solista aggiungono dinamicità al tutto. Ne siano un esempio “Chosen by the devil” e “Borrowed life”, la prima delle quali consiste in un brano che ricalca alla perfezione quanto da me asserito poc’anzi, ed aggiungendoci una forte dose di coralità, mentre la seconda riesce a collegare parti thrash con una spiccata tendenza all’evocatività, il tutto corredato da abili cambi di ritmo e di atmosfere, mentre in altri momenti è proprio la componente evocativa a prevalere, specialmente verso la fine dell’album, con una “The Noble Art” curiosa e riuscita, e con una semi-strumentale conclusiva, “Katharsis”, che accentua ancora di più la componente malinconica del songwriting dei CoD.
Insomma: i Crest of Darkness non brillano per mazzate in faccia o perché sono Old School, ma per la resa sulla lunga distanza e per un approccio al black e all’heavy/thrash personale, dal rendimento mai sopra le righe ma costante e che io ho apprezzato in quanto costituisce una valida alternativa ai mostri sacri del black/thrash norvegese. La ricercatezza dello stile musicale di questo gruppo rende il disco un po’ più selettivo a livello di pubblico e quindi meno facilmente collocabile in una certa fascia di mercato, ma se al black metal non disdegnate un tocco di modernità e di intelligenza in più, “Welcome the Dead” per me è un ottimo acquisto, uno dei rari casi in cui le influenze moderne non significano ammosciatura della proposta musicale.

Track by Track
  1. Welcome the dead 75
  2. Chosen by the devil 80
  3. Scourged and crucified 75
  4. My black bride - Intermezzo S.V.
  5. Borrowed life 80
  6. The almighty 75
  7. Memento Mori 65
  8. The noble art 75
  9. Katharsis 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Snarl pubblicata il 30.01.2017. Articolo letto 1921 volte.

 

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