Crimson Thunder «Force of Reason» [2020]
Recensione
I Crimson Thunder si formano a fine 2012 dall’unione di due band mentre studiavano con i membri della storica band Dark Quarterer.
Inizialmente, la band si concentra nel suonare esclusivamente cover per arrivare a calcare il palco, ma nel 2015iniziano a mettere mano e a creare la loro musica con riferimento all’epic metal, ma non solo.
Un anno dopo, esce il loro primo EP “Thunder Wrath” e, nel 2018, pubblicano il loro primo full-length via Volcano Records & Promotion.
A farci entrare nel sound della band, dopo Ouverture, ci pensa Ghost in the crimson eye, un brano veloce e decisamente power in cui la voce del cantante tocca note alte e le chitarre la affiancano senza primeggiare.
A song for the undead ha sviluppi inattesi, sembra infatti partire come un normale metal, ma l’alternarsi di momenti più pacati a quelli più aggressivi (con growl) e ovvi cambi di tempo, la rende una traccia poco definita ed eccessivamente confusa.
Con Force of reason ritroviamo qualcosa di più riconoscibile, ovvero un buon epic metal senza infamia, non mi convince pienamente la pronuncia inglese, ma è un dettaglio.
Manipulator of minds, invece, non ha nulla di particolare da offrire e il ritornello, in particolare, si presenta carente nell’interpretazione, a tratti esagerato.
Rain of tears e Light the dragon fires si accostano più a sonorità classic metal, discostandosi dai generi sopracitati;
Footprints in the void rappresenta, probabilmente, la traccia più interessante dell’intero disco: la melodia è ben studiata, il ritornello è pulito e chiaro, niente forzature.
Si arriva agli ultimi minuti con A tale of a hopeless revenge, canzone che inizia e finisce in un’atmosfera folcloristica, ma si sviluppa con suoni a cavallo tra lo speed e l’epica metal con qualche aggiunta di power che non guasta mai.
Force of reason è un cd che molti riferimenti al metal classico, ma ovviamente anche all’aspetto più epico e potente dello stesso.
Per essere la prima opera completa di ben nove pezzi, sicuramente si tratta di qualcosa di interessante e soprattutto che fa trasparire la passione dei ragazzi, tuttavia la musica in generale è ancora un pochino grezza.
In momenti come A song for the undead si è voluto fare troppo, ma non sempre è necessario: spesso proprio la semplicità è più apprezzabile e immediata alle orecchie di un ascoltatore appassionato.
Nel complesso, i Crimson Thunder hanno qualcosa da dire e con il tempo lo sapranno anche fare meglio, al momento c’è ancora qualche angolo da sistemare, ma il percorso intrapreso potrebbe essere quello giusto.
Track by Track
- Ouvertura S.V.
- Ghosts in Crimson eye 60
- A song for the undead 55
- Force of reason 60
- Manipulator of minds 60
- Rain of tears 60
- Light the dragonfires 60
- Footprints in the void 70
- A tale of a hopeless revenge 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 55
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
60Recensione di reira pubblicata il 30.03.2020. Articolo letto 1029 volte.
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