Damiano Biasutto «Dangerous Railway» [2020]
Recensione
Classe 1996, il chitarrista friulano Damiano Biasutto pubblica - dopo il fortunato esordio nel 2020 con “Minstrel of the Dark” - il suo secondo album: “Dangerous Railway”. Otto tracce, lunghe, rigorosamente strumentali e di grande potenza, testimoniano il talento tecnico ed espressivo del giovanissimo chitarrista heavy metal. Un talento lapalissiano, e c’è anche tanta passione. Se coronati da una maggiore esperienza compositiva, Biasutto raggiungerà di sicuro una qualità maggiore, ma c’è tempo. L’incipit dell’album è il brano “Dangerous Railway”, che inizia con il suono prolungato (forse eccessivamente) di un campanello del treno, snodandosi in un tessuto sonoro power metal old school alla Hammerfall, con melodie neoclassiche che però non convincono, visto che appiattiscono il risultato finale. Segue “Burning Blade”, che richiama lo stile classico degli Iron Maiden, soprattutto negli stacchi. Una song interessante, questa, che “spinge” ed è molto “bikers style”, proseguendo però in modo confuso. “The Hound and the Pray” risulta, invece, una song caratterizzata da atmosfere di tensione crescente, da un sound un tantino “old” e da una struttura non ben definita. E’ un brano indubbiamente potente, in cui la chitarra domina, sia in chiave solista che ritmica, con stacchi death metal e inserti neoclassical metal, ma le melodie risultano eccessivamente monotone. “Alone but Free”, poi, è caratterizzata da un pezzo in pulito dall’atmosfera decadente posto nella parte centrale della struttura, ma il tutto non convince per i troppi stacchi ravvicinati e per la confusione che generano. Uno dei pezzi migliori dell’album è senza dubbio “Hard Approach”, in cui emerge in pieno l’indiscutibile talento tecnico, alla chitarra, di Damiano Biasutto. Rimane da rivedere, per il chitarrista friulano, la qualità compositiva, infatti le melodie appaiono, a livello generale, eccessivamente elementari e statiche, e rischiano di abbassare il livello del lavoro complessivo. Energica e possente è poi, la song “Last Chance”, che – tra i vari inserti neoclassical metal - ricordano molto il sound dei Megadeth, anche se alcuni passaggi risultano ripetitivi, ed il finale è sfumato in modo non corretto. Le note alte ed estreme dei riff iniziali contrassegnano, inoltre, il penultimo brano dell’album di Biasutto: “Waves”. Un bel brano che sfocia nel power metal: potente, possente e nello stesso tempo armonioso, che valorizza in pieno il virtuosismo di Biasutto. Anche “Hearts on Fire”, la cover degli Hammerfall che chiude l’album, risulta ben fatta. Tirando le somme Damiano Biasutto è un virtuoso, talentuoso e appassionato chitarrista heavy metal che, migliorando la tecnica compositiva, può raggiungere vette molto alte.
Track by Track
- Dangerous Railway 65
- Burning Blade 65
- The Hound and the Pray 60
- Alone but Free 55
- Hard Approach 75
- Last Chance 70
- Waves 80
- Hearts on Fire (Hammerfall cover) 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
70Recensione di Susie Ramone pubblicata il 14.06.2021. Articolo letto 915 volte.
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