Dark Haunters «To Persevere is Diabolical» [2016]
Dark Haunters
Titolo:
To Persevere is Diabolical
Nazione:
Italia
Formazione:
- Emanuele "Aramor Bizzarro :: all vocals;
- Sergio Nallira :: lead and rhythm guitars;
- Valerio Pietrunti :: lead guitar;
- Christian "Maylord" Di Maria :: keyboards;
- Giuseppe "Vrakor" Amadio :: bass;
- Claudio Martella :: drums;
Genere:
Symphonic Black Metal
Durata:
41' 56"
Formato:
CD
Recensione
A dieci anni di distanza dal loro ultimo lavoro e dopo una serie di partecipazioni live gli abruzzesi Dark Haunters tornano allo scoperto con questo nuovo lavoro intitolato “ To Preserve is Diabolical” incentrato su sonorità miste tra death e black metal sinfonico; a dare quel tocco decisamente oscuro e maligno, al di là delle ritmiche pronte e dei riff energici, ci pensa il lavoro eseguito dal synth che genera nel corso dei brani delle incredibili atmosfere che ci ricordano in qualche modo quelle eseguite da band quali Cradle of Filth, Tartaros, Dimmu Borgir e un po’ per le ambientazioni i The Vision Bleak nei loro lavori anche meno recenti. Otto brani che, originali sino ad un certo punto, complessivamente riescono a trasmettere egregiamente quella passione che caratterizza questa band. Scream e growl si alternano a seconda dei contesti più o meno black così generando quel tocco capace di rendere il tutto su un buon livello. Un intro corale rappresentato da “In Perseverance…” anticipa il primo effettivo brano “The Burning Eyes of Vengeance” ben tirato nella sua genesi di matrice black non si lascia condizionare affatto generando dall’inizio alla fine una ritmica prettamente tirata ma pur sempre ricca di varianti e refrain di chitarra dai contenuti apprezzabili; ottimo il lavoro alla voce, demoniaco e cattivo, che ti mette di giusto umore. Segue “Legend of Pai Mei” un black metal sinfonico che risulta ben aggressivo nei contenuti, dove ad avere la meglio probabilmente è la potenza sonora che lo contraddistingue; segue “Blood Wolfen Hunger” altro buon brano misto tra death e black piacevole nei contenuti che va a caratterizzarsi per la presenza di una certa epicità in alcuni suoi passaggi; “In My Fortress” apre con un passaggio di batteria che da subito spazio ad un’andatura moderata che da un certo spazio ai contesti sinfonici e alle ritmiche di chitarra; il successivo “The Tigress & The Prophecy” dà apertura ad un corale che ben presto viene nuovamente invaso da una non troppo fantasiosa andatura sempre tirata che di tanto in tanto si diletta su passaggi quasi più moderati per l’inserimento dei contesti sinfonici e della sempre ed onnipresente interpretazione growl e scream del cantante; “Rising to the Curse”, altro malinconico e triste intro corale al femminile che lascia nuovamente spazio ad un brano che di poco si discosta dal precedente. Conclude “Towards the Realms”, un outro strumentale eseguito in pianoforte. Indubbiamente la potenza non manca in questo lavoro; la band non cala mai la tensione seguendo egregiamente l’obiettivo prefissatosi anche se in rari non è troppo fantasiosa; è un disco che comunque fa la differenza su molte band che non riescono, contrariamente ai Dark Haunter, a raggiungere l’obiettivo.
Track by Track
- In Perseverance.. S.V.
- The Burning Eyes of Vengeance 70
- Legend of Pai Mei 70
- Blood Wolfen Hunger 65
- In My Fortress 70
- The Tigress & The Prophecy 65
- Rising to the Curse 60
- Towards the Realms S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Wolverine pubblicata il 20.06.2016. Articolo letto 2146 volte.
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