Deathcrush «Extreme Claustrophobic Terror» [2007]
Deathcrush
Titolo:
Extreme Claustrophobic Terror
Nazione:
Italia
Formazione:
Luigi Cara :: voce & basso
Andrea Sechi :: chitarra
Giampiero Serra :: batteria
Genere:
Durata:
19' 46"
Formato:
2007
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
La band sarda dei Deathcrush è arrivata ufficialmente al terzo lavoro, dopo gli esordi maturati tra 2003 e 2004 con l’album in 5 tracce di Hard Reality ed il singolo Prophecy of Death. Il gruppo nasce a Bessude in provincia di Sassari, un piccolo paese della Sardegna nei primi mesi del 2003.
Inizialmente un trio, Luigi Cara, Andrea Sechi e Giampiero Serra, danno vita ad un progetto Death Metal spinto all’invero tra tecnicismo e brutalità, sottoposta dunque a varie influenze.
Nei primi tempi la band proponeva soprattutto riedizioni di gruppi black più celebrati, nelle loro esibizioni live in particolare di Marduk e Mayhem. Poi arrivò il tempo della composizione e il loro repertorio, forse pur essendo ancora acerbo denotava già ottime prospettive. Si giunse anche con l’introduzione di un quarto componente (ora non più presente nella band) al tempo Ivan Carta, alla formazione di un paio di tracce che ebbero subito efficacia, quali Obsession Of War e War And Suffering. Questo li porterà ad una successiva maturazione elaborando il loro primo autentico prodotto, l’album intitolato “Hard Reality”.
Di seguito a ciò faranno parte poi nel prodotto finale alcuni bonus track, atti ad incentivare ulteriormente la qualità del prodotto di ragazzi giovanissimi, ma davvero capaci.
Di seguito nell’anno successivo si arrivò al secondo album con un unico singolo “Prophecy Of Death”.
Segue un periodo di inattività compositiva dovuto sostanzialmente alla fama che nel frattempo era accresciuta attorno alla band. Non solo nelle zone limitrofe di Sassari ma anche oltre. Cominciano le prove decisive, le esibizioni in concerti con altri gruppi affermati e la personalità di questi ragazzi traspare evidente.
Nel frattempo il già citato Carta abbandona la band e questo porta a ricreare quella line up che indissolubile lega ancora oggi il terzetto.
Ora alla loro terza prestazione intitolata “Extreme Claustrophobic Terror” mostrano, seguendo lo stesso percorso, un death metal furioso con sfumature trash e black. Tra atmosfere cupe e intrise di cattiveria, rullate di batteria e riff a ripetizione, per un tormento che abbraccia l’ascoltatore per l’intera durata dell’album.
Una mezz’ora di terrore spaccaossa, un album che non disdegna influenze di celebrità del genere quali Morbid Angel, Nile, Cannibal Corpse, Immolation, Avulsed è rappresenta un ulteriore evoluzione dei loro precedenti lavori.
Rivisti per così dire, i difetti precedenti, come ad esempio la qualità della registrazione, o il principale problema dato dalle cosidette “due velocità” che creavano una sorta di parallelismo rispetto a quella che invece doveva essere una simbiosi tra riff di chitarra e batteria.
Indubbiamente una delle migliori risposte immerse nella realtà sarda, ma anche un buon esempio di death per quella continentale.
Come detto, migliorata decisamente la qualità della registrazione che si mostra degna di lode, introducendo l’ascoltatore in un incubo, perché si desti dal suo iniquo torpore, la band riesce anche a non cadere in troppi tecnicismi o in soluzioni prevedibili e senza uscita.
L’intreccio di voce in growl profondo e gutturale unito alle chitarre, con il rullo pressante della batteria, pare costituire un solido amalgama e mostra ancora una volta la loro eccellente tecnica espressa per altro in virtuosismi stile Nile, non da poco per una band così giovane.
Ma a parte questo l’altro fattore chiave già citato in precedenza, è da attestarsi al fatto che il terzetto ormai si conosce a menadito e questa condizione può solo generare ottimi risultati.
Gli unici stacchi dal ritmo indiavolato, si riscontrano nel giro di pochi secondi, piccole pause che fanno rifiatare e han l’effetto di spezzare il ritmo incalzante del massacro o di preparare l’ascoltatore quando si cerca di introdurlo in un nuovo pezzo, solitamente piazzate all’inizio, lasciando spazio ad un sottofondo con rumori sinistri come un fruscio, il battito di un cuore o il rumore provocato da gocce di sangue che sgorgano, una serie di sensazioni che lo proiettano in quell’aura d’angoscia.
Questo paio di situazioni, ad esempio, sono presenti non a caso, ma ovviamente per precisa scelta, nella opener e nella finisher (la conclusiva).
Tra virtuosismi, quali riff, assoli, menate di chitarre è rullate alla batteria, si staglia anche la voce in growl che pare piuttosto azzeccata nel contesto, alternando un growl profondo con acidi screaming. Pezzi spaccaossa che non risparmieranno head banging e pogo a profusione.
I testi ben fatti, si muovono su un’universo tetro, tra morte, distruzione, guerra, odio, violenza e paura, quasi palpabile in tutte le canzoni, ma del resto è del tutto evidente che questa da sempre è l’impronta dei Deathcrush, che non lesinano neanche in fatto di art work regalandoci una copertina impressionante che si adegua a tutto questo oscuro contesto.
Dall’iniziale “Blasphemy Souls” per passare a “Sadistic Torture” per giungere alla terza “Killing The Flesh…(Waiting The Blood)”, per concludere attraverso l’ulteriore devastazione prodotta da “Necrogod Devastation” e la conclusiva che prende il nome dell’album stesso, “Extreme Claustrophobic Terror”.
Tutte le tracce denotano le stesse caratteristiche già discusse in precedenza, e rappresentano circa 20 minuti di death metal diretto, furioso, fatto di assoli brevi e precisi riff paurosi, rullate potenti e veloci, si arriva alla frantumazione con la voce del growler; insomma aspettiamo i prossimi lavori con trepidazione ma per il momento godiamoci questo che già di per sé si mostra impeccabile. E’ senza dubbio imperdibile per gli amanti del genere.
Track by Track
- Blasphemy Souls 80
- Sadistic Torture 80
- Killing The Flesh...(Waiting The Blood) 80
- Necrogod Devastation 80
- Extreme Claustrophobic Terror 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
81Recensione di Ryosaku pubblicata il --. Articolo letto 2499 volte.
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