Deathless Legacy «The Gathering» [2016]

Deathless Legacy «The Gathering» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
06.05.2016

 

Visualizzazioni:
2488

 

Band:
Deathless Legacy
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Titolo:
The Gathering

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
El "Calàver" :: Guitars
C-AG1318 :: Bass, Vocals
Frater Orion :: Drums
The Red Witch :: Performer
Steva La Cinghiala :: Vocals
Pater Blaurot :: Keyboards
Anfitrite :: Performer

 

Genere:
Horror Metal

 

Durata:
51' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.02.2016

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Probabilmente i Deathless Legacy li conoscete, specialmente se vi dico che anni fa erano noti solo come Deathless, e andavano in giro per l’Italia facendo cover dei Death SS. Bene: da qualche anno a questa parte, si sono messi in proprio a fare musica, e ora il loro “The Legacy” è il loro secondo album, ed in piena devozione ai propri idoli, anche i Deathless Legacy propongono il cosiddetto “Horror Metal”, che in questo caso consiste di un prog heavy metal, più o meno, che cerca costantemente l’atmosfera horror. Il che è bene, visto che sono un grande fan dei Death SS e del filone Horror in generale. Per cui ho ascoltato con entusiasmo questo “The Legacy”, ma il risultato, ahimé, è lontano dai fasti del genere. E non perché il cd sia brutto o fatto male, ma perché non ha per niente la forza di uscire dall’underground né di competere con i grandi gruppi passati ma anche moderni che ancora tengono in vita questo genere.
Il fatto è che per quasi tutti i 52 minuti di durata, “The Legacy” suona come una band che si auto-limita a sottostare a certi stilemi horror, ma è altrettanto chiaro che il dna musicale dei DL sta ed è orientato da un’altra parte, con una tendenza al progressive accentuata per tutto l’album che apporta diverse influenze nelle canzoni rendendole molto meno cupe di ciò che dovrebbero essere, e con una impostazione vocale bella ma molto cantata, e che lascia poco spazio agli altri strumenti che non spingono o creano trame come dovrebbero, non a caso qui ci sono molti assoli di tastiera mentre la chitarra fa pochino, e non sempre la tastiera suona opportuna, come in “The Graveyard”. Insomma: dietro a questo fitto viluppo di “autolimitarsi a un genere mentre ne esce naturale un altro”, mettere troppe influenze come in “Tiamat” o con alcune soluzioni degli strumenti da affinare, è raro che le canzoni mi suonino horror, ma ogni tanto ci riescono, come nella migliore del lotto “Wolfgirl”, dall’andamento a metà tra le Rockbitch e certe cose dei Lacuna Coil, e la doomy “The tomb”, dove qui sì che l’organo hammond riesce a dare una marcia in più alla canzone. Il resto sinceramente vivacchia un po’ per i problemi suddetti, e ne è un esempio lampante l’ultima “Skeleton Swing”, molto swing per l’appunto, prima di uno stacco lento e più prog che smorza l’impatto del brano.
In conclusione: come ho detto prima, “The Legacy” in sé e per sé sarebbe anche carino, ma in questo genere lascia il tempo che trova non appena si sente altro, come il minaccioso riff iniziale di “Terror” dei Death SS, la voce sgraziata di S. Sylvester, il sound liturgico e volutamente retro dei Ghost, o la voce teatrale di King Diamond e Mercyful Fate perfettamente integrata in un contesto metal. I Deathless Legacy questo non ce l’hanno: hanno uno stile musicale gradevole, ma che sta in un limbo tra il sound dei propri idoli (da cui non riescono ancora a staccarsi almeno idealmente) e la voglia di suonare qualcosa di proprio. Sta alla band trovare il bandolo della matassa, noi sappiamo soltanto che così com’è l’album non è né molto horror, né molto heavy, eppure non sfrutta bene la voglia della band di suonare prog. L’acquisto del disco non è sconsigliato in quanto come album semplicemente prog non è fatto male, ma personalmente non lo trovo affatto qualcosa di memorabile.

Track by Track
  1. The Gathering (Intro) S.V.
  2. Circus of the freaks 60
  3. Phantom Manor 65
  4. Baal 60
  5. Wolfgirl 70
  6. Tiamat 55
  7. The Tomb 70
  8. The Graveyard 55
  9. The dove has died 60
  10. Smash your idols 60
  11. Skeleton Swing 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Snarl pubblicata il 06.05.2016. Articolo letto 2488 volte.

 

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