Deep Valley Blues «Demonic Sunset» [2019]
Recensione
Progetto nato nel 2016, i Deep Valley blues hanno dalla loro parte la voglia di creare una musica fuori dagli schemi e che tragga la sua ispirazione dal rock, e non, del passato.
Questo è sempre un aspetto positivo e ne troviamo riscontro sin dal primo ascolto.
Si parte con Demonic Sunset, uno stoner grezzo, sicuramente ricercato, ma non abbastanza incisivo ; in Black out troviamo delle chitarre straordinarie, la voce del cantante, o forse il suo stile, andrebbe isolato per poterle dedicare tutta la giusta attenzione.
Dana Skully ha dei giri blues fatti in una versione più graffiante, il che rende il brano godibile e per nulla banale; Lust Vegas è interamente strumentale e vi assicuro che farebbe la sua bella figura come colonna sonora di un film d’azione.
Con Orange yeah! e Follow the buzzards ritroviamo suoni crudi che, lungo andare, purtroppo fanno perdere l’interesse dell’ascoltatore, soprattutto se il cantato sembra per lo più sempre gridato.
Tired to beg for risolleva il morale: il contesto è oscuro, un pò old school, un rock arrabbiato e dannato, altrettanto intenso e ben strutturato.
Empire è una sorta di blues con sprazzi di folk, trattasi più di una song nel quale viene posto l’accento sulla voce e i cori, la chitarra acustica fa il resto.
Questo disco è una montagna russa, se da un lato troviamo idee interessanti, dall’altra c’è un continuo rischio di risultare eccessivi e pesanti.
Il punto di forza assoluta sono le chitarre, come ho detto qualche riga precedente: sono suonate bene, passano dal blues all’hard rock come fosse magia e si fanno notare con estremo piacere.
A coprire o comunque confondere tanta beltà c’è la voce del cantante che, in determinate momenti, è troppo gridata o, meglio dire, strillata. Peccato perché in Tired to beg for l’interpretazione è praticamente perfetta, piena di stile.
Credo che I Deep Valley Blues hanno tra le mani le giuste carte per proporre qualcosa di nuovo ed intenso, ma a volte non sanno calibrare questo talento ed esagerano. Conto sul fatto che, nel prossimo lavoro, troveranno la quadra per fare meglio.
Track by Track
- Demonic sunset 55
- Black out 55
- Dana Skully 65
- Lust Vegas 70
- Orange Yeah! 55
- Follow the Buzzards 55
- Tired to beg for 70
- Empire 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
62Recensione di reira pubblicata il 04.01.2020. Articolo letto 1306 volte.
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