Deinonychus «Mournument» [2002]
Deinonychus
Titolo:
Mournument
Nazione:
Germania
Formazione:
Marco Kehren - chitarre, basso e voce
Was Sarginson - batteria
Arkdae. - tastiere
Staff Glover - basso
Genere:
Durata:
57' 0"
Formato:
2002
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Per questa volta vado a gambero e dopo aver recensito tra queste stesse pagine l'ultimo album dei Deinonychus ("Insomnia"), passo ora al loro precedente lavoro "Mournument"!
Già dal titolo si capiscono le intenzioni dell'opera, infatti è come se tutta questa ora di musica fosse un unico grande monumento-al-lutto. D'altro canto i Deinonychus, progetto solista del tedesco Marco Kehren, non sono propriamente noti per essere un gruppo di facile ascolto... Se proprio dovessimo affibbiargli un genere (cosa che personalmente odio), potremmo parlare di black-doom (stile primi Katatonia, Dolorian, Forgotten Tomb, tanto per rendere l'idea). Ma in realtà in questo disco sono spariti praticamente tutti gli elementi black dei primi lavori di Kehren, tranne forse la voce che può ricordare quella di Burzum per la distorsione utilizzata, ma tutto qui. Ciò per lasciare spazio a una musica estremamente torturata, oscura all'inverosimile, che a tratti viene da chiedersi come si possa suonare così lenti e allo stesso tempo così pesanti... Dopo l'intro "Pluto's ovoid orbit", già con "Salus deceived" ci si interroga su come si possa arrivare a condensare tanto efficacemente in musica emozioni così dolorose e malate, su come si possa esprimere in un solo album tanta sofferenza... Musica nata probabilmente per essere amata o odiata, ma non di certo per lasciare l'ascoltatore indifferente, e non di certo per tutti. La produzione. gli arrangiamenti e la registrazione sono molto buone, i testi sembrano quasi fatti in modo da non poterli leggere, scritti come sono sul libretto con colori scuri su uno sfondo nero, la prova dei musicisti che collaborano con Kehren è ottima (tra l'altro nella line-up figura Was Sarginson, ex Cradle of Filth). Le parti più veloci rendono il disco non noioso e tengono alta la tensione. Inoltre, per dovere di cronaca, la decima traccia è una cover dei Candlemass.
Insomma, per il suo "genere" in questo disco non c'è niente che non va, è un vero e proprio manifesto di suicidal-music, quindi consigliatissimo agli amanti del genere, e spero che anche gli altri possano darci un ascolto.
Track by Track
- Pluto's ovoid orbit 80
- Salus deceived 100
- Odourless alliance 90
- Tantalised in this labyrinth 90
- The crimson tides-Oceans of soliloquy pt. II 100
- Selek from menes 90
- A misleading scenario 90
- The obscure process of metamorphous 90
- Arrival in mesopotamia 90
- Ancient dreams 90
- Ascension-The 40th day after easter 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 90
- Originalità: 90
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
91Recensione di Heresy pubblicata il --. Articolo letto 1838 volte.
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