Delirium X Tremens «Troi» [2016]

Delirium X Tremens «Troi» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
24.12.2016

 

Visualizzazioni:
3231

 

Band:
Delirium X Tremens
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Titolo:
Troi

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Alberto Da Rech :: Voice, Guitar, Harmonica;
- Matteo De Mori :: Bass;
- Fabio Della Lucia :: Guitar;
- Thomas Lorenzi :: Drums;

 

Genere:
Dolomitic Death Metal

 

Durata:
49' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.11.2016

 

Etichetta:
Punishment 18 Records
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Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche
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Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Per comprendere appieno chi siano i veneti Delirium X Tremens, bisogna fare un salto indietro nel tempo sino a giungere al lontano 1998 quanto dalle gelide dolomiti questa band decise di mettere in azione tutta la propria potenza musicale; trascorsi tutti questi anni la band dopo una serie di cambi di line up e un paio di full lenght alle spalle, torna a far parlare di sé con l’uscita di “Troi”, un album prettamente strutturato, per chi non conoscesse la band, su musiche death metal, con l’inserimento di sporadici elementi folk. Indubbiamente l’effetto è decisamente particolare, le ritmiche si susseguono in maniera decisamente intensa grazie ai pastosi riff e alle ritmiche spaccaossa di cui la band si fa portabandiera senza risparmiarsi in nulla. L’inizio moderato di “Ancient Wings” è solamente una trappola che scatta dopo solo qualche secondo facendo scattare le sue tagliole che frantumano i timpani dell’ascoltatore con un potente quanto elaborato death metal, la cui parte vocale in growl risulta versatile; un corale veneto caratteristico apre “ Col di Lana, Mount of Blood” dove un death metal un po’ alla Morbid Angel prende il sopravvento con tutta la sua potenza e aggressività per l’ottimo lavoro delle chitarre in ritmica e nei refrain paralleli; si procede poi con la successiva “The Dead of Stone” dove un ottimo death metal fa da base inizialmente ad un recitato in lingua madre che poi esplode con tutta la sua massima cattiveria nella successiva proposta del growl; potenza su potenza ma allo stesso tempo cura e dettaglio fano di questo brano un’ ottima track; non da meno neanche le successive “The Voice of the Holy River”, aperta da una intro inaspettata subito insinuata da un death metal elaborato ma allo stesso tempo moderato e “Owl” dall’aperura soave e incentrato su motivi da contenuti più epici nel conflitto tra clean e growl; la successiva “Spettri nella Steppa” offre un lato quasi inedito della band, tra clean recitato su una base in apertura acustica che lascia poi lo spazio ad una nuova massacrante andatura su sottofondo death metal stop’n’go cantata in lingua madre ed in alternanza con contesti corali tutti la maschile; è poi la volta del momento cover dedicato ai Bathory con cui la band reinterpreta il brano “Song to Hall up High” che ci conduce ad un successivo arpeggio introduttivo per “When The mountains call the Storm” dove un nuovo compatto death metal fa decisamente la differenza elogiando non poco la figura e la bravura di questa band; le conclusive “The Pictures”, dove un’armonica in apertura rende il successivo sviluppo del brano su toni atmosferici e armonici nei contenuti dove un’ottima ritmica corposa ma non troppo accelerata armonizza al massimo il brano e il conclusivo “Ombre nel Bosco” in dialetto veneto, tra chitarra acustica , corvi, amici acustica brindisi di grappini ci salutano dalle fredde dolomiti. Un disco ben fatto e curato nei suoi contenuti, consigliato, a chi ama la musica ben suonata.

Track by Track
  1. Ancient Wings 80
  2. Col di Lana, Mount of Blood 85
  3. The Dead of Stone 80
  4. The Voice of the Holy River 80
  5. Owl 80
  6. Spettri nella Steppa 80
  7. Song to Hall up High S.V.
  8. When The mountains call the Storm 80
  9. The Pictures 75
  10. Ombre nel Bosco S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 24.12.2016. Articolo letto 3231 volte.

 

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