Descent Into Maelstrom «Iconoclasm» [2020]
Descent Into Maelstrom
Titolo:
Iconoclasm
Nazione:
Italia
Formazione:
- Andrea Bignardi :: Rhythmic, Lead guitar, vocals;
- Mattia Panunzio :: Rhythmic, Lead guitar;
- Pietro Buzzi :: Rhythmic and Lead guitar;
- Michele Castelnuovo :: Drums;
- Michele Augello :: Bass;
Genere:
Progressive Death Metal
Durata:
41' 15"
Formato:
CD
Recensione
Furioso e ammaliante è questo album dei death progressive Descent Into Maelstrom intitolato “Iconoclasm” all’interno del quale otto tracce trascinano in un puro vortice l’ascoltatore tra sfuriate e incantevoli passaggi acustico-melodici protese al limite della suggestività. La band forte di cinque elementi, riesce in maniera egregia ad offrire traccia dopo traccia, un tecnicismo sorprendente ulteriormente arricchito da passaggi sincronici e ritmiche da capogiro all’interno delle quali un cavernoso growl fa tutto il resto. Oltre alle splendide iniziative strutturali, meritevole è anche la produzione con la quale compiutamente vengono ad emergere tutti i passaggi e l’annesso tecnicismo della band. Nel corso dell’ascolto infatti si evidenziano richiami a stili differenti che vanno ad abbracciare band quali Death, Pestilence, Opeth, Behemot e tante altre realtà di livello attraverso le quali i Descent Into Maelstrom riescono a forgiare un proprio particolare quanto appropriato stile compositivo. La mattanza e l’annesso tecnicismo emergono con l’opener “The Misanthrope”, un brano che delinea i tratti di livello della band tra melodie sfuriate e andature serrate; molto melodica è invece “Saturn” dalla quale emerge tutta la travolgente potenza ritmica che non lascia alcun scampo al pari anche della successiva “Red Gaze”, una vera macchina da guerra di inarrestabile potenza in cui ben emergono i richiami delle band sopraccitate ma ricche di personalità; l’ascolto prosegue poi con “The Grim” forte di una serrata andatura dalla quale con facilità emergono anche i passaggi ritmici più capziosi forti della potenza sprigionata dalle due chitarre; seguono poi “Forgotten Wisdom” un brano dai contenuti particolarmente melodici e la strumentale “The Monolith” altra imponente traccia da ascoltare ininterrottamente che ci conduce a “Shade Of The Light”, in cui si ha la presenta come guest del bassista Andy Marchini per uno spettacolo di livello; conclude il platter “The Portal Of The Elsewhere” ad ennesima dimostrazione di un disco di assoluto livello e di notevole pregio.
Track by Track
- The Misanthrope 85
- Saturn 85
- Red Gaze 80
- The Grim 80
- Forgotten Wisdom 85
- Monolith S.V.
- Shade of the Night 85
- The Portal Of The Elsewhere 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 85
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
83Recensione di Wolverine pubblicata il 04.05.2020. Articolo letto 1560 volte.
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