Deviate Damaen «Soqquadro Tanz» [2023]
Recensione
Devo ammetterlo, recensire i Deviate Damaen è stata davvero una sfida e credo lo sia per chiunque abbia avuto modo di farlo sia con il loro nuovo album sia con quelli già composti: un’accozzaglia sonora di musica elettronica mescolata al rock, al gothic, al doom metal, all’industrial fino ad arrivare alle forme più estreme del black metal che intonano brani composti da invettive, narrazioni polifoniche, rumorismi e vari campionamenti apparentemente scollegati ma che si incontrano perfettamente fra loro per dare vita ad un’espressione artistica originale che non lascia per nulla indifferenti gli ascoltatori.
Soqquadro Tanz è il titolo di quest’ultima fatica dei Deviate Damaen, una denuncia sociale ai vari temi di oggigiorno, come l’ideologia “woke” sfoggiata sempre di più nelle compagnie di giovani liceali, il politicamente corretto insinuatosi sempre più insistentemente nel mondo dell’espressione culturale o la “cancel-culture” che vorrebbe cancellare gli eventi storici del passato sulla base di stupidaggini ed idiozie che soltanto in un’epoca come questa possono trovare terreno fertile per poter prendere forma in dottrine e visioni del mondo spesso sbandierate da politici ipocriti e multinazionali senza scrupoli che tentano di cavalcare l’onda del momento per ricevere consensi e far fruttare così i loro cospicui guadagni.
Da sempre al centro di numerose censure e polemiche per i loro temi controversi come l’identitarismo, il cripto-fascismo ed il cospirazionismo; anche con Soqquadro Tanz i Deviate Damaen hanno mantenuto il loro stile, sia a livello tematico che musicale, fondendo vari generi fra loro diversi ed opposti e sperimentando nuove sonorità grazie a strumenti non del tutto convenzionali come sintetizzatori, theremin, campane, organi e moltissimi altri che accompagnano chitarre, basso e batteria dando come risultato una musica caratterizzata da atmosfere oscure, claustrofobiche e sulfuree dove regnano odio, caos e soprattutto una grossa strafottenza dei canoni della società odierna.
Anche il cantato si distingue per il suo stile particolare: voci in clean e femminili si alternano fra di loro coadiuvate da scream e growl intonando imprecazioni e filastrocche scurrili con l’intento di far scorrere sotto la pelle dell’ascoltatore tutto l’astio e il veleno che i Deviate Damaen covano dentro di loro nei confronti della falsità e del buonismo che nella storia odierna fa sempre capolino nel tessuto sociale e nell’arte, annoiandoci con ciance inutili e che interessano solo a idioti frustrati pronti a beccarsi cinque minuti di approvazione o un “like” sui social.
Francamente parlando, il genere dei Deviate Damaen è molto difficile da comprendere, perciò concluderò la mia recensione nel modo più obiettivo possibile: è effettivamente un guazzabuglio sonoro sregolato, un insieme di rumori senza misure mischiati fra loro in maniera quasi sconnessa ma che mettono in luce una grande capacità nel fondere insieme tanti stili diversi attraverso cui i Deviate Damaen accordano i loro inni di attacco contro questa congrega di individui falsi ed ingannevoli senza lasciarsi influenzare dalle nuove dottrine ridicole a base di moralismi ed esibizionismi che, a prima vista, sembrano osannare il rispetto di qualunque idea e libertà ma che vorrebbero invece annichilirci fino al trasmutarci in esseri senza identità, dignità e personalità allo scopo di sottometterci in una schiavitù al cui centro ruota tutto l’asservimento al famigerato motto “lavora, consuma, crepa” .
Un disco singolare e sicuramente apprezzabile da pochi, ma che merita ugualmente una certa riconoscenza per essere in grado di risvegliare in tutti noi un certo senso critico di coscienza sociale attualmente annebbiato ed offuscato dalle menzogne del capitalismo neoliberista.
Track by Track
- Proudly Boomer 80
- Don’t Just Use The Music Possess it 70
- Paint it White 75
- Rigira la visiera dai 90
- Taranta & Scagazza 70
- Shadow Of Night 85
- Narcisiko Emoskambio 80
- Battaglione Sacro 70
- Fuck that heavenly Mask 75
- Mirror my Love 60
- Danza di Lava 75
- Soya Blackster 90
- If you don’t Like it 70
- No non cancellero 65
- L’Infinito Sussurro di Foglie Cadenti 70
- Un Dito al Culo S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 100
- Originalità: 95
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
78Recensione di Sabba Maledetto pubblicata il 06.05.2023. Articolo letto 969 volte.
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