Diatharchy «Sentient» [2014]
Diatharchy
Titolo:
Sentient
Nazione:
Italia
Formazione:
Diath :: bass, vox, keys, drums programming
Genere:
Progressive / Avantgarde / Black Metal
Durata:
17' 55"
Formato:
EP
2014
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Qui non ci siamo. Mi spiace, ma l’EP di debutto (credo, perché per recensire l’EP abbiamo solo una playlist di youtube e nient’altro, a partire dalla biografia) della one man band da Chianciano Terme chiamata Diatharchy non ci convince per nulla per via dei suoni e del modo con cui ci si approccia all’avantgarde.
Parlando di Avantgarde quindi siamo all’interno del difficile e imprevedibile operato dei Solefald, di Vintersorg, degli Arcturus e tanti altri, un genere dunque parecchio ricco di influenze e che gioca a spiazzare sempre l’ascoltatore in continuazione, che può divertire come nel caso dei Solefald, ma anche dare particolari sfumature grottesche come ad esempio i Diapsiquir, il tutto purché vi sia un mood particolare delle canzoni fedelmente trasportato in musica, ma purtroppo qui così non è. “Sentient” è composto da 4 tracce che ci provano a fare qualcosa, ma siamo a livelli dilettantistici sia per quanto riguarda la qualità delle canzoni, che mi sanno troppo di influenze e effetti di tastiera casuali dimenticandocisi del feeling da dare e di punti di riferimento da dare all’ascoltatore, sia per quanto riguarda la qualità sonora. Non importa che la one man band in questione è al debutto e che è autoprodotta: i volumi saranno anche fatti bene, ma non capisco se la chitarra è troppo nascosta o non c’è affatto (errore di battitura nella pagina facebook o proprio non c’è? Risposta non pervenuta), la batteria è fintissima e neanche troppo programmata bene, a meno che non esistano batteristi capaci di suonare i piatti mentre fanno anche delle rullate, e la tastiera a fine della prima canzone è talmente finta da essere uno sfacelo. Non vale tanto la pena di soffermarcisi sulle canzoni, che insistono sulla tastiera e sugli effetti di questa, ma non dando spazio a nient’altro e soprattutto non dando nessun feeling, visto che la seconda canzone sarà anche interessante come voce, ma melodicamente banale, la terza cerca di essere stravagante senza riuscirci, e l’ultima per me è quasi incomprensibile.
Mi spiace essere così sbrigativo e radicale, ma così non ci siamo per niente. Questo progetto Diatharchy è quasi assumibile allo stereotipo di band fatta a budget zero al pc di casa e senza aspettative, se non quella di dire “voglio fare un cd anch’io!”. Ne risulta un Ep del tutto non competitivo e a volte imbarazzante. Anche se lo trovate su youtube, io non vi consiglio di perderci tempo.
Track by Track
- Sentient 45
- Memory of time 50
- Pugacioff 45
- Atlantico 45
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 45
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 55
- Tecnica: 50
Giudizio Finale
49Recensione di Snarl pubblicata il 07.11.2014. Articolo letto 955 volte.
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