Diluve «What The Hell?!» [2012]

Diluve «What The Hell?!» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Marie »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2627

 

Band:
Diluve
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Titolo:
What The Hell?!

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Volpi :: Lead Vocals
Nicolò Riccomi :: Guitar & Back Vocals
Paolo Oliveri :: Guitar
Alessandro Lupo :: Bass & Back Vocals ::
Michel Hansjorg Agostini :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
39' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con “What the hell?!” i Diluve dalla Toscana con furore si presentano al grande pubblico della scena alternativa nostrana.
Nelle persone di Andrea Volpi (voce), Alessandro Lupo (basso e cori, ex Wildroads), Nicolò Riccomi (chitarra e cori), Paolo Olivieri (chitarra) e Michel Hansjorg Agostini (batteria, attuale - mentre il disco è stato registrato dal grande Gianmarco Fiaschi) si racchiude un mondo ironmaideniano, sotterraneo ed ironico tutto da scoprire.
La band assieme dal 2006 si ritrova a calcare palchi su palchi, ad esibirsi in locali e centri sociali, a varcare i confini del possibile e non sino ad addentrarsi in lande germaniche dove presentano per la prima volta il loro “What the hell?!” riscuotendo favori dal pubblico.
Disco di nove tracce interamente autoprodotto e registrato all'ormai ultra citato FP Recording Studio, punto di riferimento di maggior parte della alternative band del Granducato Toscano.
L'atmosfera che si percepisce una volta avviato il disco dei Diluve è sicuramente quella della fiesta, quella delle marce galoppanti di Capitan Dickinson e Co., quella di affondare il colpo in ogni singola nota.
Brani come “Heavy Machine Gun”, “I got all” e “Sign from above” risultano orecchiabili e divertenti, in particolare quest'ultimo dai riff e cori ripetivi, dalle strofe convulse e quasi teatralmente interpretate che sollazzano l'ascoltatore.
Un riguardo speciale anche per l'omonima “What the Hell?!”, che riesuma quasi una vena di Anthrax per poi seppellirla con un geniale stacco di pura musica tradizionale messicana.
La registrazione del disco, nonostante l'autoproduzione, è decisamente ottima e ricercata. I suoni sono puliti ed incanalati in un contesto estemporaneo proprio dove la stessa band ha deciso forse di collocarsi.
I Diluve hanno capacità tecniche invidiabili per la loro giovane età, originalità ed una grinta sapientemente dosata che non scade mai nel triste ridicolo come spesso accade alle metal band nostrane che fanno della spropositata autoironia un punto di imbarazzante sfavore. Bravi, Diluve!

Track by Track
  1. The King's Rising 70
  2. Storm Attacks 75
  3. Victim of venereal 75
  4. I got it all 75
  5. Heavy Machine Gun 80
  6. Fatechild 75
  7. Sign from above 80
  8. What the hell?! 80
  9. Scarecrows (guardians of hellfield) 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
78

 

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