Diononesiste «Mota» [2014]

Diononesiste ĞMotağ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.09.2014

 

Visualizzazioni:
1207

 

Band:
Diononesiste
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Titolo:
Mota

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniele Brusaschetto :: All Instruments, Vocals

 

Genere:
Atmospheric Blackened DeathMetal

 

Durata:
38' 15"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Aphelion Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Diononesiste è una One man Death Metal Band che arriva, dopo anni di silenzio, al suo primo full length dopo aver pubblicato qualcosa in passato. Il genere proposto per questo “Mota”, stando a quanto ci dice la biografia allegata al promo pack, sembra essere un Old School Death Metal putrido e primordiale, con tanto di qualità di registrazione sporca e oscura: fantastico, è uno dei mio generi preferiti del metal!
La realtà fortunatamente non è diversa da questo: “Mota” non è una presa in giro fatta da parte di qualcuno che scimmiotta i Behemoth (nulla di male contro la polacca, ma tanto contro gli imitatori) o che cade nel deathcore (idem con patate), ma ha il problema di come l’album è realizzato. Io non so quale sia stato il budget per quest’album, non so se la batteria è vera o no, anche se a me sembra proprio di no, non so come sia stato registrato l’album, ma la qualità sonora dell’album è appena sufficiente, e lo dico io che sono fan di questo genere musicale: voce e batteria coprono in gran parte una chitarra che per tutto il tempo fa riffs su riffs, alcuni dei quali ottimi tipo quello a 1:20 della settima canzone, ma altri sono discreti e nulla più. Per la qualità delle composizioni è la stessa cosa: a volte le canzoni spaccano, come in “Regression” e soprattutto “Jugular”, ma altre volte i brani sembrano generici e hanno soluzioni che non capisco, come ad esempio “Somniferum” che è divisa in due, praticamente, e se una title track colpisce bene per via di queste melodie dissonanti apprezzabilissime e tipiche del death old school, meno bene si può dire dell’ultima canzone, che in pratica è un outro di ben 13 minuti drone, ed è solo grazie a questo che Diononesiste riesce ad arrivare oltre la mezz’ora dell’album.
Insomma: un album tutto cuore e passione ma con poco cervello. Non che si vogliano sempre qualità sonore cristalline, ma ciò che di buono c’è in quest’album è quasi del tutto devastato da una qualità sonora mediocre, dove ti devi impegnare per capire cosa sta suonando la chitarra o per capire se stanno tutti andando a tempo. Non esce fuori un cd inutile ma un cd solo per fans sfegatati di questo genere, visto che all’estero esce roba più credibile e meglio registrata. Alla prossima.

Track by Track
  1. Inizio S.V.
  2. Scissors 60
  3. Somniferum 55
  4. Regression 65
  5. Jugular 70
  6. Algia 60
  7. Below the worms 65
  8. Mota 65
  9. The meaningless of living (15012005) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Snarl pubblicata il 30.09.2014. Articolo letto 1207 volte.

 

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