Dispersion «Monochrome» [2024]
Recensione
Giungono al quarto album della propria carriera il duo black metal dei Dispersion con il loro “Monochrome”, un disco che si condensa con sette tracce che abbracciano avant-garde oltre che immancabili contesti atmosferici. Il nuovo disco segna con i suoi contesti moderati e non troppo accelerati, un ideale che sviluppa una sorta di introspezione solitaria deputata alla consapevolezza e alla ricerca in sé stessi. Linee distorte convogliate in momenti quasi più disarmonici offrono lo specchio in cui il duo proietta la propria immagine avvolta da un corposo scream che regna sovrano in ciascuna delle tracce rendendo non poco imponente il tutto. In ogni caso, il duo non si fa mancare nulla tenuto conto che ben intuitivamente riesce a rivolgere i propri contenuti anche ai palati più intransigenti sviluppando dei vortici melodici dal sapore ipnotico e oscuri, tetro e nefasto. Fatta eccezione per l’opener “Feasting Fear”, un brano caratterizzato da un motivo introduttivo sin troppo prolungato che poi sfocia in dinamiche d’effetto, i rimanenti brani tra cui “Nothing Is Left” e il successivo “Regret Of Sisyphus” si caratterizzano per un qualcosa di quasi inedito per il contesto black metal tenuto conto dell’utilizzo di melodici disposti sull’effetto sonoro di un qualcosa che somiglia a dei carillon ma con un effetto arido e malinconico; segue poi “Entropy”, sviluppato sin dall’inizio in un mid tempo alternato con accelerazioni improvvise e con melodie dissonanti ancora una volta suonate su linee distorte; “Bloodiline” segna poi quella linea di confine che abbraccia il black metal a sonorità ritmiche dirette e ricorrendo inizialmente all’assenza dei distorti; è poi la volta del conclusivo “Adrift”, un buon brano di black metal, nuovamente strutturato su sonorità pastose ma particolari che pur sempre garantiscono un particolare effetto. Stante le sonorità che caratterizzano questo lavoro, al di là di rappresentare un qualcosa di inedito, si è in presenza di un qualcosa che discrezionalmente può piacere o meno ma che in ogni caso, a detta di chi scrive, segna sicuramente un avvincente punto di svolta per questa band.
Track by Track
- Feasting Fear 65
- Nothing is Left 70
- Regret of Sisyphus 70
- Entropy 75
- Danubian Veil S.V.
- Bloodline 75
- Adrift 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
71Recensione di Wolverine pubblicata il 02.04.2024. Articolo letto 364 volte.
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