Disumana Res «Disumana Res» [2014]

Disumana Res «Disumana Res» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
13.02.2015

 

Visualizzazioni:
1678

 

Band:
Disumana Res
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Titolo:
Disumana Res

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
AB :: vox, programming
MC :: guitar
RS :: bass

 

Genere:
Industrial Metal Noise Core

 

Durata:
36' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
24.03.2014

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Album postumo per i Disumana Res, band Industrial stile Godflesh che, stando a quanto si legge dalla propria biografia, è stata attiva dal 1995 al 1999 ma non ha mai pubblicato il suo primo full length.
Quindi stiamo per sentire una band d’annata, con uno stile musicale probabilmente affascinante perché un po’ in disuso? No, stiamo sentendo una versione minore dei Godflesh che purtroppo non lascia quasi mai il segno, se non nella quinta e nella settima, conclusiva canzone, la prima delle quali più breve e massiccia, mentre l’altra è più lenta e spettrale, quasi ossessionante, soprattutto la seconda parte, dove il feeling diventa opprimente e bello cupo. Il resto, onestamente è anonimo. A parte la drum machine troppo alta e finta che rovina l’impatto di brani come “War on bodies”, “Still” è poco diversa dalla canzone precedente, è lenta e troppo prolungata, ma soprattutto come “Frozen” non comunica granché e anzi finisce per annoiare, soprattutto se come nel caso di quest’ultima canzone il ritornello è fin troppo ripetuto e noioso. Poco cambia per le restanti “Underkiller”, altro brano troppo ripetitivo e col ritornello noioso, e “Return to nothingness”, troppo ripetuta nei riffs e che a un certo punto diventa prevedibile. Il cd finisce così, dopo quasi 37 minuti di una musica che mi ha detto qualcosa solo in due episodi, e che mi fa anche chiedere come mai, visto che tanto il cd esce postumo, come mai ad esempio non si poteva riempire di più l’album, ad esempio riproponendo i demo fatti o una qualche registrazione live.
Insomma: sarà anche un cd proveniente dagli anni 90, ma poco cambia: non è storico, non è memorabile e sinceramente non mi ha lasciato quasi niente. A ‘sto punto io consiglio di andarvi a sentire gli originali maestri di questo genere, se volete.

Track by Track
  1. War on bodies 55
  2. Still 55
  3. Frozen 50
  4. Underkiller 50
  5. Worms 65
  6. Return to nothingness 50
  7. Beyond the fall 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
57

 

Recensione di Snarl pubblicata il 13.02.2015. Articolo letto 1678 volte.

 

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