Dormin «Psykhe Comatose Disorder» [2014]
Recensione
Fare musica è probabilmente una delle arti più nobili che la mente umana abbia mai concepito nei secoli. Essa può (e in certi casi deve) avere persino una valenza che definire terapeutica non apparirebbe così errato come molti crederebbero. La musica a volte salva la vita e può rimettere in modo persone che hanno subito una grave e insostituibile perdita.
Questo è il caso del disco ivi presentato, ‘Psykhe Comatose Disorder’ del progetto siciliano dei Dormin, progetto nato dopo la scomparsa della madre del mistermind e la nascita quindi di una possibile catarsi personalissima come personalissimo è il sound che deriva dalle composizioni dell’esordio discografico in questione. Dalle tenebre la luce e quindi da stati d’animo depressivi un modo per rialzarsi in piedi e tornare a camminare, ecco cosa traspare dai brani di ‘Psykhe Comatose Disorder’, un disco non facile né come ascolto né come approccio in totale.
Un ascolto superficiale potrebbe identificare stili Black Metal a ripetizione ma dentro c’è molto di più e vivono influenze che accarezzano tanto l’Ambient, quanto la musica elettronica, quanto lo Shoegaze e quanto il Doom in generale quindi parlare di una tipologia di musica a scompartimenti stagni non sarebbe saggio né tantomeno verosimile vista l’ingente quantità di angoli da cui osservare un disco così.
C’è molta depressione e ancora più tristezza ma prima parlavo di catarsi e per l’appunto non tutto è relegato in una dimensione buia e scoscesa visto che brani come ‘The Glyph Of Solitude’ e ‘Metempsychosis (The Nightwind Whispers a Lullaby)’ paiono, nella loro continua ricerca stilistica, trovare un approdo che magari non sarà felice ma almeno sufficientemente sereno, specie nella traccia conclusiva del lotto.
L’emotività a mille è quindi la forza di questo disco anche se non è esente da qualche neo di produzione, di esecuzione della batteria, di sound a volte troppo confusionario (opinione personalissima) ma di certo è totalmente farina del sacco di questi ragazzi che ci hanno saputo comunque fare generando qualcosa di molto particolare e che –qui non si discute- fa molto male.
Potrete magari non apprezzare questo tipo di sonorità ma di certo non potrete restare in differenti.
Track by Track
- Resonance (Synoptic Voyage Into Nothingness) 65
- Crossing the Plains of Non-Existence 70
- Spettri Nello Specchio 65
- Psykhe Comatose Disorder 70
- World Of Noose And Plastic Drama 65
- The Glyph Of Solitude 70
- Metempsychosis (The Nightwind Whispers a Lullaby) 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Carnival Creation pubblicata il 22.02.2014. Articolo letto 1848 volte.
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